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Quella volta che Jim Morrison salvò lo studio dei Doors da un “incendio”

La personalità di Jim Morrison è stata sempre molto complessa da analizzare al 100%, in virtù di una serie di caratteristiche l’hanno resa tale: al di là del carattere del leader dei Doors, molte volte la sua versione ubriaca e fuori dalle righe – Jimbo – ha portato lo statunitense ad essere esagerato in ogni suo aspetto, compreso quello relativo ad alcol e droga. Oltre tutto, gli eccessi del cantante l’hanno portato a vivere una vita al limite, con conseguenze che talvolta sono state anche disastrose o divertenti: vogliamo raccontarvi proprio una di questa, spiegandovi quella volta che Jim Morrison salvò lo studio dei Doors da un incendio.

La storia di Alabama Song e la versione dei Doors

Prima di parlarvi della storia di Jim Morrison, di cui vi abbiamo precedentemente fatto cenno, vogliamo brevemente parlarvi di Alabama Song. Conosciuta anche con i nomi di Whisky BarMoon over Alabama o Moon of Alabama, la canzone è stata realizzata dal poeta e drammaturgo Bertol Brecht, nella raccolta di poesie Hauspostille. 

Della poesia sono state realizzate due cover storiche, quella dei Doors e quella di David Bowie: la reinterpretazione dei Doors è avvenuta nel 1967, ed è stata inserita all’interno del primo album in studio della band, con il secondo verso che divenne «Show me the way to the next little girl».

Quella volta che Jim Morrison spense un incendio che non esisteva

Vi abbiamo parlato di Alabama Song proprio perchè questa storia prende inizio dal momento esatto in cui, nel 1967, la band aveva terminato di registrare la canzone che sarebbe stata inserita all’interno del proprio primo album in studio. Visibilmente sotto effetto di stupefacenti, il leader dei Doors stava tornando a casa attraverso la Sunset Boulevard, insieme alla fidanzata Pam, e – visibilmente felice – iniziò a cantare a squarciagola le note di Light My Fire, canzone che non era stata ancora pubblicata ma che già rappresentava qualcosa di importante per lui.

Ad un certo punto, però, lo sguardo felice di Jim Morrison divenne terrorizzato: rivolgendosi alla compagna, le disse di tornare subito agli studi, perchè “sta andando tutto a fuoco. I nastri. Qualcosa non va. Sento che stanno bruciando.”; la compagna non ebbe neanche il tempo di reagire quando Jim Morrison prese il controllo del volante, avendo non poca fortuna nell’evitare parecchi incidenti, e tornò verso i Sunset Sun Studios. Gli studi erano chiusi, ma Jim Morrison scavalcò il cancello, correndo subito all’interno delle sale di registrazione.

Effettivamente aveva ragione: un colore rosso fuoco inondava la stanza, ma non era quello dell’incendio; si trattava di una luce da lavoro, che veniva utilizzata anche negli studi cinematografici e creava un effetto simile a quello di un ambiente dato alle fiamme. Jim Morrison non se ne rese conto finchè, con una pompa antincendio, domò un incendio che non esisteva, scappando così com’era entrato attraverso il cancello: nella foga, però, perse uno stivale, che il giorno dopo venne ritrovato insieme a tutto il gran caos che era stato creato. Il giorno dopo, Tutti Camarata – proprietario degli studi – convocò i discografici dell’Elektra, che capirono subito quello che era successo, affermando: “Paghiamo noi”.

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