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Rolling Stones, hackerate delle tracce segrete su YouTube

Sono state inserite pare con un processo di hacking delle tracce segrete e misteriose dei Rolling Stones. Un misterioso account YouTube ha pubblicato, di nascosto, una raccolta di 75 registrazioni di Rolling Stones rare e inedite. Il nome dell’account YouTube è 69RSTRAX che però, nelle ultime ore, è misteriosamente sparito sulla piattaforma, rendendo tutti i video postati privati, senza alcun preavviso. La video ha davvero dell’incredibile e tutto suona piuttosto sospetto. Dietro questa scelta sembrano esserci i Rolling Stones stessi. Ma com’è andata la vicenda?

FINTO O VERO HACKING?

Questo “finto” hacking potrebbe essere stato un astuto tentativo di evitare le leggi sul copyright dell’Unione Europea e mantenere le tracce di dominio pubblico. Ma perché si parla di finto Hacking? Vediamo la vicenda. Poco prima di mezzanotte del 31 dicembre, l’account YouTube 69RSTRAX ha pubblicato una raccolta di registrazioni (tra cui recording segreti in studio e spettacoli dal vivo) sul suo profilo. Questa figura, o account che dir si voglia, ha deciso di non inserire o scrivere commenti. Nessuna spiegazione. Ore dopo, il 1° gennaio, sempre senza preavviso, l’account ha reso tutti i video privati.

CHI È 69RSTRAX?

69RSTRAX è entrato a far parte di YouTube solo il 29 dicembre e non offre indizi sulla sua identità. Non possiamo sapere quindi se sia un vero e proprio profilo o se sia una figura “sotto mentite spoglie“. Secondo le rilevazioni eseguite da siti e analisti inglesi, l’indirizzo e-mail con cui si è iscritto a YouTube è particolarmente sospetto. La mail viene indirizzata a ABKCO. Per chi non conoscesse ABKCO, si tratta di una casa editrice di musica che possiede i diritti su una parte consistente delle prime registrazioni dei Rolling Stones. Per questo motivo, la faccenda sembra davvero molto sospetta e non pare essere un semplice hacking di un utente a caso.

I MOTIVI DI QUESTA PUBBLICAZIONE

Ma quale è il vero motivo di questa rapida pubblicazione e sparizione? Secondo la rivista Variety, che per prima ha riportato la breve pubblicazione, la spiegazione potrebbe trovarsi nella direttiva sul copyright dell’Unione Europea. Ai sensi del diritto dell’UE, le registrazioni sonore sono coperte da copyright per i primi 50 anni civili dopo la loro realizzazione. C’è però un’altra condizione: a meno che non siano state “comunicate legalmente al pubblico“, la durata del copyright si estende per altri 20 anni. Ecco che le conclusioni possono venire da sole e vengono tutte a vantaggio di questa famigerata casa editrice ABKCO.

I PRECEDENTI SUL COPYRIGHT MUSICALE

Alla fine del 2019, quindi, ABKCO avrebbe dovuto affrontare un enigma. O si perdono i diritti dei Rolling Stones o si continuano ad usare. Se ABKCO non avesse sfruttato in qualche modo i brani in suo possesso, avrebbe avuto difficoltà a monetizzarli in futuro, in quanto il copyright delle registrazioni (anche se non le composizioni) sarebbe scaduto. Alcuni editori, di fronte a problemi simili, hanno pubblicato raccolte di registrazioni – di interesse solo per i super fan – come l’album dei Beatles del 2013 Bootleg Recordings del 1963. Altri, forse meno desiderosi di condividere con il mondo versioni precedenti e incompiute di canzoni, hanno spinto il significato di “pubblicare” tracce: una compilation di Bob Dylan, letteralmente pubblicata come “The Copyright Extension Collection, Volume 1“, era stata anche pubblicata nel 2013 e venduta solo in Europa.

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