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Rolling Stones, Keith Richards svela: “C’è solo un chitarrista migliore di me”

L’inarrestabile chitarrista dei Rolling Stones Keith Richards è una figura inimitabile. Non solo i suoi exploit fuori dal palco sono ineguagliabili, ma il suo stile di chitarra, sebbene non sempre tecnicamente perfetto, è unico e stiloso. Di certo, il Nostro merita giustamente di essere considerato nella lista dei più grandi chitarristi di tutti i tempi. I Rolling Stones non solo hanno portato nuova e pericolosa energia nella scena della musica pop quando sono arrivati ​​negli anni Sessanta, ma hanno dato onore al passato. Il Nostro ha svelato in un’intervista che c’è solo un chitarrista migliore di lui (anzi sono sei, tecnicamente). Quali sono?

Il tributo di Keith a Chuck Berry

Se si ascolta bene bene Keith Richards e i Rolling Stones, si nota che la band ha un grandissimo debito verso un uomo, ovvero Chuck Berry. Chuck Berry è stato il motivo per cui Keith Richards ha preso una chitarra per stessa ammissione di quest’ultimo. Keith ha detto: “Quando ho iniziato, tutto quello che volevo fare era suonare come Chuck [Berry]. Pensavo che se fossi riuscito a farlo, sarei diventato l’uomo più felice del mondo”. E come dargli torto dato che Chuck è stato uno dei chitarristi più influenti degli anni Cinquanta e dell’intera storia del rock n’roll.

Chuck Berry, l’eroe di Keith Richards

Keith aveva detto: “Quando ho visto Chuck Berry nel Jazz in un giorno d’estate da adolescente, quello che mi ha colpito è stato il modo in cui suonava in campagna con un gruppo di ragazzi jazz. Erano geniali – ragazzi come Jo Jones alla batteria e Jack Teagarden al trombone – ma avevano quell’attitudine jazz incredibile che riusciva ad attirare pure i gatti nei dintorni. Per me quello è blues. Questo è l’atteggiamento e il coraggio che ci vuole. Questo è quello che volevo essere”. Ma non c’è solo Chuck Berry. Certo Keith Richards ha ammesso che c’è solo un chitarrista migliore di lui, e quello è Berry, ma gli altri?

Le eredità dal Blues

E gli altri? Keith disse: “Ho ascoltato tutte le ispirazioni che aveva suonato Chuck e le ho fatte mie. Chuck si ispirò a T-Bone Walker e io da Chuck, Muddy Waters, Elmore James e B.B. King. Facciamo tutti parte di questa famiglia che risale a migliaia di anni fa. Davvero, lo stiamo tutti portando avanti.” Questi erano altri musicisti e chitarristi molto amati da Keith Richards ma tra questi manca Scotty Moore, una figura spesso molto sottovalutata ma al contempo influente dal momento che costruì il suono per Elvis Presley. Lui disse: “Scotty Moore era il mio eroe. C’è un po’ di jazz nel suo modo di suonare, alcune grandi atmosfere country e un radicamento nel blues. Non è mai stato imitato. Non riesco a copiarlo.”

L’ultimo grande chitarrista

Dopo Chuck Berry, Muddy Waters, Elmore James, B.B. KingScotty Moore, il chitarrista dei Rolling Stones ha dato un altro nome, uno dei Beatles. Si parla di George Harrison. Per lui George era il miglior musicista all’interno dei Beatles e non mancò mai di onorarlo, nonostante facesse parte della band “rivale” di Keith.

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