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Tony Iommi: “Nei Black Sabbath c’era un quinto membro segreto”

Di recente, il chitarrista e fondatore degli iconici Black Sabbath, Tony Iommi, si è espresso, nel corso di un’intervista rilasciata a Mojo, riguardo una presenza oscura che si manifestava quando i membri del gruppo si incontravano. Tony Iommi ne ha parlato con atteggiamento benevolo e, a tratti, nostalgico, definendolo come il “quinto membro segreto dei Black Sabbath”. Il leggendario chitarrista, infatti, ha spiegato che si trattasse di un’esperienza positiva. Verrebbe quasi da dire che c’era da aspettarselo, vista la misteriosa reputazione dei Black Sabbath ed il genere di cui sono considerati i padri. Di seguito, comunque, abbiamo riportato le parole del chitarrista al riguardo.

Tony Iommi ed il quinto membro “segreto” dei Black Sabbath

Durante il colloquio, Iommi ha rivelato che, quello di avvertire una strana presenza intorno a sé durante gli incontri coi Black Sabbath, fosse un fenomeno ben noto a tutti e quattro i membri “reali” della band. Inoltre, il chitarrista ha spiegato: “Abbiamo sempre sentito qualcosa, come se la band avesse un quinto membro. Adesso sembra ridicolo, ma ci siamo sempre sentiti come se qualcuno ci stesse guidando e vegliasse su di noi. Sentivamo questa presenza quando eravamo tutti insieme. Era una di quelle cose a cui ci riferivamo spesso. Un quinto membro che vegliasse su di noi. Eravamo molto vicini come band, passavamo il tempo l’uno accanto all’altro sin dall’inizio. Quindi diventammo una cosa sola. Il quinto membro sembrava reale e lì con noi”.

Comunque, Tony Iommi ha riflettuto anche sulle esperienze spiacevoli e, apparentemente, inspiegabili, capitate alla band, dicendo:Le cose che ci accadevano sembravano sempre abbastanza strane. Ad esempio, quando eravamo in furgone e qualcuno di noi guardava fuori dal finestrino decidendo di fermarci in un negozio, le luci del locale si spegnevano improvvisamente. Succedevano sempre cose strane intorno a noi. Quella di Tony Iommi sul quinto membro segreto dei Black Sabbath è una storia davvero affascinante, ma il chitarrista, non si è fermato lì durante l’intervista, parlando anche dello scioglimento della band avvenuto nel 2017 e del cancro che l’aveva colpito.

“Fui costretto a smettere con la vita in tour”

Riguardo la malattia, Tony Iommi ha spiegato di essersi molto preoccupato per la sua incolumità, probabilmente danneggiata dai ritmi estenuanti della vita da musicista. In particolare, il chitarrista di Paranoid ha detto: “Fondamentalmente, è probabile sia stata colpa mia. Dormivamo poco la notte ed eravamo sempre in volo. Non posso rimpiangere la mia vita precedente. Abbiamo avuto il meglio, alloggiato in hotel meravigliosi, ma tutta quella frenesia stava cominciando a stancarmi. Quando mi rivolsi al mio medico, lui mi disse che non avrei dovuto continuare così. Mi preoccupavo sempre di più. Mi sentii costretto a tracciare un confine da qualche parte. Non avremmo potuto vivere in tour per sempre, per poi cominciare a scrivere nuovo materiale e, di conseguenza, tornare in viaggio”. Tra l’altro, Iommi ha riflettuto sulla solitudine della vita on the road a riflettori spenti, reputandola deleteria.

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