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Caso Kurt Cobain, i Nirvana e Courtney Love in tribunale

Kurt Cobain continua a far parlare di sé nonostante siano passati ormai 25 anni dalla sua scomparsa. Era il 5 Aprile 1994 quando il frontman dei Nirvana si tolse la vita nella sua casa di Seattle. Molti sono ancora i punti oscuri su quella vicenda, molte le teorie e le incriminazioni. Resta il fatto che, dopo la scomparsa dell’angelo maledetto del grunge, il mondo della musica è cambiato irreversibilmente. La sua stessa immagine, così come buona parte della sua arte, è entrata nell’immaginario collettivo, talvolta in un modo che a lui avrebbe fatto storcere il naso. La deriva commerciale di alcuni testi, l’idolatria basata sulla massificazione, l’adorazione di un mito studiato passivamente in retrospettiva.

Nirvana, battaglia legale per il logo

Foto del gruppo su magliette, il volto di Kurt Cobain su linee di abbigliamento in serie, canzoni mixate utilizzate in discoteca. Il logo dei Nirvana – rimanendo in argomento – è da tempo al centro di una battaglia legale che vede le persone più vicine a Cobain contro lo stilista Marc Jacobs. I restanti membri dei Nirvana, Courtney Love e Frances Bean Cobain – secondo un’indiscrezione del Blast – sono stati chiamati in tribunale a testimoniare. Stando ad alcuni documenti legali inerenti al caso “Marc Jacobs vuole chiamare tutti come testimoni. La Love e i restanti membri dei Nirvana hanno combattuto per anni dopo la morte di Kurt Cobain nel 1994 – continua la dichiarazione – hanno intentato anche molte cause legali per i soldi dei Nirvana”.

E’ noto che la faida intorno all’ambiente dei Nirvana sia terminata nel 2014, quando la band di Kurt Cobain ha fatto il suo ingresso nella Rock and Roll Hall of Fame. Conclusi i litigi ventennali tra di loro, è iniziata la battaglia legale contro lo stilista Marc Jacobs, reo di essersi appropriato del logo dei Nirvana. Secondo gli stessi documenti, il danno di Jacobs supererebbe il milione di dollari. Già TMZ, lo scorso Dicembre 2018, aveva diffuso la notizia che i Nirvana accusavano lo stilista di aver rubato l’iconica faccia sorridente. Marc Jacobs l’avrebbe utilizzata, senza alcun diritto, per una linea di abbigliamento. Cause legali avevano accompagnato!

La collezione “Bootleg Redux Grunge” di Marc Jacobs

Tornando ancora indietro, nei documenti legali leggiamo che nel Novembre 2018 Marc Jacobs aveva annunciato il lancio di una collezione chiamata Bootleg Redux Grunge. Una linea di calze, magliette e maglioni, decorati da una familiare faccia gialla sorridente. I Nirvana possiedono i diritti su un logo, davvero molto simile, dal 1992. La band di Kurt Cobain ha ovviamente accusato Jacobs di essersi indebitamente appropriato del design e di averlo utilizzato sfacciatamente per i propri fini.

La causa legale include anche un altro capo di accusa: fermo restando che i Nirvana sono ritenuti tra i fondatori del movimento grunge, anche il nome della linea di abbigliamento di Marc Jacobs è ritenuto plagio. L’ammontare del denaro nel caso i Nirvana vincessero non è stato ancora specificato. Certo è che Jacobs non è nuovo nell’ambiente vicino al compianto frontman Kurt Cobain. La figlia, Frances Bean, ha infatti posato per lui come modella in passato. In un’intervista per Vogue nel 2017 la ragazza aveva dichiarato che non avrebbe più collaborato a progetti simili, essendo fuori dalla sua comfort zone. “Non lo avrei fatto per nessuno che non fosse Marc” aveva poi aggiunto.

Apparentemente la figlia di Kurt Cobain si è trovata a rifiutare moltissime offerte, prima di accettare quella di Jacobs. “Non faccio da modella se non penso che il progetto sia bello, e non metto il mio nome su qualcosa in cui non credo davvero – ha detto la figlia di Courtney Love e Kurt Cobain – ho pensato che quella collezione fosse fantastica e sono stata lusingata che Marc abbia pensato a me. […] Marc è un outsider. E’ ancora un ribelle nel mondo della moda, e lo è stato per tutta la sua carriera”.

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