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Le canzoni rock italiane più belle della storia della musica

La musica italiana ha dato, nella sua storia, un contributo incredibile al rock attraverso brani di grande livello. Se si confronta la musica del nostro paese con quella dei grandi “maestri” del rock internazionale, come Led Zeppelin, Pink Floyd e tanti altri, difficilmente si potrà trovare un punto di contatto. Eppure, pur in una sua espressione diversificata, la musica rock italiana è stata di grande livello in passato, con pregevoli esempi. Vogliamo parlarvi delle canzoni rock italiane più belle. 

Canzoni rock italiane più belle: scegliere è impossibile

Ci rendiamo conto del fatto che realizzare una lista delle canzoni rock italiane più belle non è assolutamente facile, sopratutto se non si considera un decennio specifico o una tendenza. Per questo motivo, abbiamo cercato di diversificare quanto più possibile questa nostra classifica, rendendoci conto che mancano molte canzoni e che di ogni band abbiamo scelto un solo pezzo, nonostante la presenza di molti più brani che meritavano la loro presenza in questa lista. Detto ciò, dunque, cerchiamo di parlarvi delle canzoni rock italiane più belle. 

Unità di produzione, C.S.I.

La prima tra le canzoni rock italiane più belle di cui vogliamo parlarvi è Unità di produzione dei C.S.I.; la prima traccia di Tabula rasa elettrificata, celebre e bellissimo album del Consorzio suonatori indipendenti, è la realizzazione in musica di tutti quegli ideali che hanno reso Giovanni Lindo Ferretti più che iconico.

Il “produci-consuma-crepa” di matrice CCCP è più che mai presente in questo brano del 1997, che ha contribuito a fare la storia del rock italiano così l’album stesso.

Quello che non ho, Fabrizio De Andrè

Parliamo di Fabrizio De Andrè, di cantautorato e di un tipo di musica molto lontana – a tratti – da quei canoni che hanno caratterizzato il rock nella sua storia. Eppure, come si può non considerare Quello che non ho di Fabrizio De André tra le canzoni rock italiane più belle?

La prima traccia de l’Indiano, insolito album del cantautore genovese iconico per la sua particolarità, è datata 1981. Il motivo blues che domina il brano è stato reinterpretato, in chiave prettamente rock, dai Litfiba nel 2012.

Fata Morgana, Litfiba

Li abbiamo sopraccitati, adesso ne parliamo nel dettaglio attraverso Fata Morgana, uno dei brani che potremmo definire più rock dei Litfiba. Nel parlare della formazione dell’eterno Piero Pelù non corriamo alcun rischio: la band ha fatto la storia del rock italiano, attraverso canzoni più o meno celebri che sono stati il baluardo di questo genere musicale all’interno del nostro paese.

La canzone di cui vi parliamo è la terza traccia dell’album Terremoto, pubblicato nel 1993. Il motivo fondamentale del brano è quello dell’apparenza: nell’ottica, la fatamorgana è un’illusione ottica che si presenza sotto forma di miraggio.

Iodio, Bluvertigo

I Bluvertigo hanno fatto la storia della musica in Italia, oltre che del rock nello specifico. Non è difficile capire il perché: la cultura artistica e musicale di Morgan, che li ha portati a eccellere e a superare ogni forma musicale convenzionale, è stata la matrice di un successo incredibile.

Se si pensa a brani come Sovrappensiero, Altre FDV, La Sua Dimensione, Sono = Sono, L’assenzio e tanti altri ci si rende conto di quanto i Bluvertigo siano stati incredibilmente importanti. Il brano che abbiamo scelto è Iodio, che li ha consacrati nei mercati discografici fin dalla loro partecipazione a Sanremo.

Male di miele, Afterhours

Canzone incredibile del secolo scorso, tratto dall’album Hai paura del buio?; la formazione di Manuel Agnelli è tra quelle che hanno fatto la storia della musica italiana. Abbiamo scelto il brano del 1998, più volte reinterpretato negli anni, anche con arrangiamenti differenti e con attitudine diversa.

Volvonauta, Verdena

Il fenomeno del grunge e dell’alternative rock ha avuto espressione anche in Italia, e – tra gli altri artisti – dobbiamo ciò ai Verdena, meteora bergamasca nata nel 1995 e ancora in attività. La formazione è sicuramente tra gli emblemi della musica rock all’interno del nostro paese, e certamente non a caso.

Volvonauta, seconda traccia dell’album di esordio della band (per l’appunto, Verdena), è anche il nome dell’EP del 1999. Una particolarità da tenere a mente è che la canzone è stata l’ultima ad essere stata scritta dalla band per l’album: come si suol dire, il meglio lo si tiene sempre per la fine.

Io sto bene, CCCP Fedeli alla Linea

I primi anni di Giovanni Lindo Ferretti sono stati caratterizzati dal punk puro e dalle sonorità rock dei CCCP. La band, che con Affinità e divergenze tra il compagno Togliatti e noi ha segnato un vero e proprio spartiacque nella storia della musica, ha realizzato capolavori storici come Emilia Paranoica, Noia, Curami e Tu menti.

Vi parliamo, però, di Io sto bene, canzone iconica e che sa rimanere nella mente di chi la ascolta. Datata 1986 e parte del sopraccitato album, Io sto bene è una canzone di grande livello, di sicuro tra le canzoni rock italiane più belle. 

L’Odio migliore, Marlene Kuntz

Terzo album in studio dei Marlene Kuntz e vera e propria rivoluzione tra testi, musica, animo e tanto altro ancora: Ho ucciso paranoia, del 1999, è un prodotto raro nella discografia italiana, che sa farsi valere per una commistione di generi e significati. L’ambiguità di fondo è determinata dal fatto che l’album sia quello più melodioso della formazione, ma anche quello più cupo.

L’odio migliore, tra le canzoni rock italiane più belle senza dubbio, è l’espressione di un senso di alienazione incredibile, che si accompagna a tracce più convenzionali come L’abitudine e Una canzone arresa.

Impressioni di settembre, PFM

Se si parla di rock e di Italia, la frase non può che essere completata da PFM. C’è chi ha conosciuto la Premiata Forneria Marconi grazie a Fabrizio De André, chi per i lavori degli ultimi anni, chi l’ha amata e supportata negli anni. Qualunque sia la fazione, ascoltare la PFM è fondamentale per la conoscenza del rock non solo italiano, ma internazionale: non a caso, la band è famosa anche oltre i confini della nostra penisola.

La canzone che abbiamo scelto per voi è forse la più famosa e significativa della band, Impressioni di settembre. 

Maledette malelingue, Ivan Graziani

Con Ivan Graziani sfondiamo una porta aperta nel rock italiano e nella passione degli italiani rivolta a un grandissimo genio, prima che un grande cantante. A citare tutti i capolavori di Ivan Graziani non si riuscirebbe in un solo articolo, e non parliamo soltanto delle celebri Lugano addio o Firenze canzone triste, ma di brani che hanno fatto la storia.

Tra le più belle canzoni di Graziani che vogliamo citarvi c’è sicuramente Maledette malelingue, tratta dal quindicesimo e ultimo album in studio del cantante, Malelingue. La canzone del 1994 è stata portata anche a Sanremo.

Sangue impazzito, Timoria

Il brano più rappresentativo dei Timoria è sicuramente sangue impazzito. La band, nata a Brescia con il nome di Precious Time, è stata un grande esempio di rock italiano, in un contesto musicale come quello degli anni ottanta in cui non era sicuramente facile figurare musicalmente parlando. Anzi, il genere musicale è sempre stato alieno, soprattutto in alcuni ambienti che in Italia non erano assolutamente rari. Sangue impazzito, del 1993, è tratta dal quarto album in studio della formazione bresciana.

Tutti i miei sbagli, Subsonica

I Subsonica hanno vissuto un progressivo processo di commercializzazione che li ha portati, negli anni, ad agire anche separati; l’ultimo atto di Samuel giudice ad X-Factor è stato vissuto più che negativamente dai fan della band, che hanno parlato di vero e proprio tradimento.

In effetti, i primi anni della band furono caratteristici di una rivoluzione musicale che investì l’Italia e portò i Subsonica alla ribalta: Tutti i miei sbagli, brano tratto dall’album Microchip emozionale, è l’emblema di ciò che vi diciamo. Un pubblico abituato a brani e album di questo tipo non potrebbe mai perdonare, in effetti, una svolta pop.

Io cerco te, Il teatro degli orrori

Una canzone fondamentale nella discografia de Il teatro degli orrori, una delle poche formazioni che ancora porta alto il vessillo del rock, del punk e del noise. Io cerco te è una canzone che ha segnato, insieme all’album Il mondo nuovo, un’evoluzione fondamentale nella discografia della band: dalle sonorità più crude e prettamente noise fino a quelle più melodiose, ma non per questo meno cariche di quella grande espressività propria di Pierpaolo Capovilla e non solo.

“Roma Capitale sei ripugnante, non ti sopporto più”, il verso fondamentale su cui si basa la canzone stessa, appare come un inno generazionale, un grido di protesta, un monito di incredibile importanza.

Andate tutti affanculo, The Zen Circus

Rimanendo in tema di band che tengono alto il vessillo del rock, con i The Zen Circus non si può non considerare la componente indie che li ha portati, soprattutto negli ultimi anni, a orientare il proprio bagaglio artistico verso nuovi orizzonti.

La band pisana è passata alla storia per brani come La democrazia semplicemente non funziona, l’invettiva Pisa merda e anche, e soprattutto, per l’interminabile e memorabile Andate tutti affanculo.

Acida, Prozac+

Tra le canzoni rock italiane più belle che intendiamo citarvi c’è anche Acida dei Prozac+, singolo rappresentativo dell’album Acido Acida, che ha ottenuto il platino oltre che grande successo in Italia, con oltre 250mila copie vendute. Tra tutti gli esempi che vi abbiamo fornito, quello di Acida è sicuramente il più mediatico e rappresentativo anche dal punto di vista delle vendite e dei numeri. Il pubblico italiano apprezzò tantissimo il brano, rendendolo famosissimo.

Contessa, Decibel

La band di Enrico Ruggeri ha fatto la storia della new wave italiana e ha saputo ritrovare, negli ultimi anni, l’antico splendore non soltanto attraverso la partecipazione a Sanremo (dove c’è stato un incredibilmente bello omaggio a David Bowie), ma anche grazie la realizzazione di nuovi brani, accompagnati da vecchi capolavori riproposti in chiave moderna.

La canzone che figura sicuramente tra le più belle e celebri della band, nonchè tra le canzoni rock italiane più belle è sicuramente Contessa. Chi, in fondo, non la conosce?

Affacciati affacciati, Edoardo Bennato

Prima di limitare sempre più il suo talento, al fine di creare musica commerciale che potesse garantirgli anche la sopravvivenza artistica, Edoardo Bennato è stato tra i principali fautori del rock italiano, attraverso capolavori di incredibile talento.

Album, singoli, canzoni e quella tendenza a realizzare concerti praticamente da solo (era in grado di suonare più strumenti contemporaneamente) hanno reso Edoardo Bennato un vero e proprio gioiello del rock italiano. Abbiamo scelto, tra le canzoni rock che più lo definiscono, Affacciati affacciati, ultima traccia dell’album Io che non sono l’imperatore, terzo disco in studio del napoletano. Dello stesso album altri gioielli rock sono degni di citazione: Meno male che adesso non c’è Nerone e Signor censore tra tutti.

Potato Music Machine, Linea 77

L’ultima svolta dei Linea 77, che li ha portati a rinunciare alla potenza dei loro strumenti prediligendo l’elettronica e la collaborazione con Salmo, è stata fortemente contestata dai fan della band, che hanno sempre apprezzato le sonorità dure e caratteristiche di una formazione che ha fatto la storia anche e soprattutto grazie a quelle.

Per dare un’idea di ciò che vogliamo intendere non possiamo che citare Potato Music Machine, tratto dall’album del 2000 Ketchup Suicide. Canzone che, benché sia scritta e cantata in inglese, ha comunque fatto la storia della musica italiana.

Prisoner 709, Caparezza

Ultima tra le canzoni che vi citiamo è una delle più recenti di Caparezza. Ammettiamo di essere molto in bilico, soprattutto se parliamo delle canzoni rock italiane più belle, e di prenderci nel nostre responsabilità nel citare un rapper all’interno di questa lista.

Nella sua carriera, però, il cantante di Molfetta è riuscito a unire il rap a tantissimi generi musicali, tra rock, metal e tanto altro ancora. Prisoner 709 è un brano di grande livello, all’interno del quale le sonorità rock sono più che semplicemente presenti.

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