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Che influenza ha avuto il rock in Italia?

Il rock, visto nella sua accezione più generale e senza considerare tutte le diramazioni e i sottogeneri che da esso sono nati, può considerarsi senza dubbio come il genere più famoso al mondo, quello che più ha venduto e, soprattutto, l’oggetto dell’influenza maggiore dal punto di vista artistico, sociale e culturale. Parliamo di rock citando i grandi capolavori della storia della musica e le più incredibili band di sempre; ma parliamo di rock anche se menzioniamo la grande rivoluzione culturale che passò attraverso Woodstock, o quelle ribellioni sociali che diedero vita ad artisti come Jimi Hendrix. Insomma, il rock è stato ed è, tuttora, radicato praticamente in tutto. Vogliamo allora dare uno sguardo al nostro paese, parlando di rock in Italia e rock italiano. Che influenza ha avuto il rock in Italia, quali sono stati i grandi artisti rock italiani e come si è posto il nostro paese di fronte a questo genere musicale?

Com’è nato il rock in Italia?

Il rock italiano è nato, essenzialmente, intorno agli anni ’60. Se negli altri paesi in cui il rock ha avuto grande e celebre espressione, come gli Stati Uniti e il Regno Unito, il genere musicale è stato direttamente ereditato da culture e tradizioni di diverso tipo – che hanno portato anche a marcare le differenze tra i diversi stili e sottogeneri -, in Italia l’eredità è stata del tutto statunitense, e ha determinato la nascita del genere.

Insomma, il rock in Italia è nato essenzialmente su impronta di quello degli Stati Uniti: la sua diffusione, certamente non veloce perché rapportato a realtà del tutto diverse nella nostra penisola, c’è stata tramite cover di celebri brani rock americani o reinterpretazioni degli stessi in lingua e tradizione differente. In questo modo, il rock ‘n’ roll è iniziato a entrare all’interno delle discografie e dei mercati italiani; a tal proposito, uno degli artisti più emblematici di quegli anni, considerato il padre del rock ‘n’ roll italiano, fu Piero Ciampi, che aveva uno stile molto particolare che ricordava quello degli chansonniers francesi.  

Quali band e generi musicali hanno maggiormente influenzato il rock italiano

Se è vero che furono gli Stati Uniti i primi a influenzare artisticamente il rock italiano, non bisogna trascurare il grande contributo che derivò anche dal Regno Unito, soprattutto nei primi anni di vita del rock in Italia. Va considerato anche che gli anni ’60, in cui nacque la musica rock all’interno del nostro paese, furono gli anni della rivoluzione e della controcultura, che investì praticamente ogni realtà mondiale.

In questi anni il Regno Unito vide la nascita di realtà musicali incredibili, che basavano il proprio bagaglio artistico sul rock psichedelico e sull’ascolto della musica classica di Bach. Questo connubio portò alla nascita di formazioni come Le Orme, tra i primi fautori della psichedelia in Italia. Allo stesso tempo, il contributo della musica classica portò alla nascita di un altro grande genere, che in Italia si radicò particolarmente: il progressive rock. 

Le band e gli artisti rock italiani più celebri

Citare tutte le band e gli artisti rock italiani non è assolutamente semplice: ogni formazione, ogni artista ha avuto un contributo importantissimo nella musica italiana. In generale, la differenza marcata tra i vari sottogeneri del rock in Italia è stata segnata da decadi, che hanno visto la nascita e lo sviluppo di stili musicali che l’hanno fatta da padrone mentre, contemporaneamente, nella nostra penisola imperversava la passione per il cantautorato di Fabrizio De Andrè, Lucio Battisti, Francesco Guccini, Franco Battiato, Paolo Conte e tanti altri ancora.

Per questo motivo, nel parlare delle band e degli artisti rock italiani più celebri, abbiamo deciso di fare una suddivisione in annate, all’interno delle quali un genere specifico ha avuto la meglio.

Gli anni ’60 e ’70 del progressive rock italiano

Gli anni ’60 del rock in Italia sono stati segnati, come abbiamo precedentemente detto, dalla nascita del progressive e del rock psichedelico. La controcultura, l’ascolto della musica classica, le nuove sperimentazioni musicali e la voglia di sfidare il sistema anche attraverso nuove forme d’arte hanno portato alla nascita di formazioni celebri e indimenticabili, come la PFM (Premiata Forneria Marconi), il Banco del Mutuo Soccorso, i New Trolls, Le Orme o i Goblin.

A partire da queste basi, che caratterizzarono le grandi annate del progressive rock italiano, ci si sposta poi agli anni ’70, caratterizzati da una commistione di questo genere con nuove forme musicali: il jazz, la world music e il fusion. La grande ambiguità che derivò da queste unioni fu fortemente contrastata e polemizzata, a causa della mancanza di basi solide o di etichette specifiche: caso emblematico fu la band napoletana Balletto di Bronzo, considerata da alcuni come l’apice del progressive rock italiano, da altri come – semplicemente – promotore di musica spazzatura.

Quando, tuttavia, l’Italia fu conscia del cambiamento musicale, diversi generi iniziarono a imperversare all’interno del rock in Italia, che vide la nascita di formazioni sempre più diverse tra loro, che proponevano musica originale e del tutto diversificata: jazz-rock, elettronica e progressive si unirono a testi agit-prop, canti di protesta o musica orientale e anacronistica; gli anni ’70 videro la nascita di Arbeit macht frei (celebre disco degli Area pubblicato nel 1973) e di artisti come Demetrio Stratos; alla fine degli stessi, il fiorire di un nuovo genere musicale fu anticipato dalla nascita degli Skiantos, gruppo rock italiano demenziale che inaugurò una nuova tendenza artistica italiana.

Gli anni ’80 del punk e della new wave in Italia

Gli anni ’80 del rock in Italia sono stati segnati dalla nascita del punk e della new wave, che seguirono di pari passo quella tendenza europea e mondiale che vide la nascita e l’affermazione di band completamente inedite: mentre nel resto del mondo nascevano formazioni come Sex Pistols (benchè l’attività musicale della band si sia fermata ufficialmente nel 1979, la sua eredità è durata molto di più), Ramones e Clash, in Italia nacquero band come i CCCP Fedeli alla Linea, capeggiati dal celebre ed eclettico Giovanni Lindo Ferretti, e i Decibel, che facevano invece capo a Enrico Ruggeri.

Il decennio, molto variegato in merito a generi musicali, stili e tendenze, ha visto nascere alcune realtà musicali italiane che sono tra le più celebri ancora oggi: Diaframma, Liftiba, Marlene Kuntz e Vasco Rossi. Verso la fine degli anni ’80 fu particolarmente intensa l’influenza del metal e dell’hardcore, grazie ai quali nacquero band come Raw Power, Opera IX, Necrodeath e La Negazione. 

Gli anni ’90 e 2000 dell’alternative rock

La fine del secolo scorso ha visto un radicale cambiamento nelle tendenze musicali italiane che, da un lato, hanno iniziato a fare a meno di grandi esponenti del cantautorato, dall’altro hanno subito una grande evoluzione dettata da band di avanguardia internazionali, che hanno particolarmente influenzato il bagaglio musicale italiano, come i Sonic Youth.

La musica rock in Italia si è così tanto espansa, a partire dal concetto di avanguardia, che le correnti musicali più disparate si sono moltiplicate facendo sì che, purtroppo, quell’uniformità di genere che aveva caratterizzato i primi decenni del rock in Italia andasse perso. Basti citare alcuni dei nomi più celebri per rendersi conto di quanta diversità ci fosse (e ci sia, tutt’oggi) da una band all’altra: CSI, Elio e le Storie Tese, Negrita, Linea 77, Subsonica, Verdena, Lacuna Coil e Punkreas.  

Le più grandi rock band in Italia: i concerti più celebri

L’Italia non è stata soltanto il luogo dove si sviluppò un certo tipo di rock, ma anche il teatro di tantissime esibizioni da parte di rock band celebri internazionali. Non confondiamoci: le formazioni si sono esibite praticamente ovunque nel mondo, ma vale la pena citare alcune esibizioni o alcuni concerti che hanno fatto – in qualche modo – la storia della musica italiana.

A tal proposito, non si possono omettere concerti come il celebre live dei Pink Floyd a Venezia (1989), all’interno del quale lo scontro tra passione e amore per la musica da parte dei fan si scontrò con le difficoltà di organizzazione del concerto stesso; il concerto degli AC/DC a Imola, prima dello smantellamento della band ormai tornata insieme ufficialmente; il concerto di Jimi Hendrix a Milano (1968), anch’esso segnato dai problemi di realizzazione; il live dei Pink Floyd a Pompei, che ha fatto la storia della band britannica.

Infine, citando un italiano, sarebbe incredibile non citare il concerto con più spettatori paganti nella storia della musica: parliamo di quello di Vasco Rossi a Modena, che ha visto addirittura 220mila persone munite di biglietto, un numero incredibile che ha fatto la storia del rock in Italia e non solo.

L’album rock più venduto in Italia

Concludiamo questa nostra disamina sul rock in Italia citando un po’ di numeri a supporto di ciò che abbiamo precedentemente detto. Il rapporto dell’Italia con il rock non è mai stato banale e, a conferma di ciò, basti citare il fatto che uno degli album stranieri più venduti di sempre nella nostra penisola – con oltre un milione di copie – è The Wall dei Pink Floyd. 

 

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