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Le 5 migliori canzoni d’amore di Jeff Buckley

Il grande cantante, cantautore e chitarrista statunitense Jeff Buckley ci lasciava nel lontano 1997. Il suo album più celebre, ai fatti l’unico “ufficiale” e composto mentre era ancora in vita, è Grace, uscito nel 1994. Già la traccia omonima Grace è un piccolo gioiello d’amore. SI tratta di un vero inno all’amore nonostante non sia certo una canzone felice, tutt’altro. Jeff ci parla di una tristezza di fondo, perfettamente rappresentata dai seguenti versi.
My fading voice sings of love / La mia voce affievolita canta di amore,
But she cries to the clicking of timeMa lei piange per il passare del tempo.
Questa è solo una, vediamo le migliori 5 canzoni d’amore di Jeff Buckley.

Last goodbye

Anche questo pezzo rappresenta con grande potenza la tristezza di Jeff in ambito amoroso. Il giro di basso riesce a entrare con prepotenza nella struttura metrica, così come la chitarra acustica in stile quasi brit-pop. L’inizio è splendido, in tutta la sua tristezza, tanto da essere stato usato nella colonna sonora del film Vanilla Sky.
This is our last goodbye / Questo è il nostro ultimo addio,
I hate to feel the love between us die
Odio sentire che l’amore tra di noi è morto,
But it’s over / Ma è finita,
Just hear this and then I’ll goAscolta soltanto questo e poi me ne andrò

Lilac wine
Lilac wine in realtà non è un inedito di Jeff. Si tratta di una canzone scritta da James Shelton e divenuta poi celebre nella versione cantante dalla grandissima Nina Simone. È evidente il riferimento ad un artista (o poeta, come sarebbe meglio definirlo) come Tom Waits, soprattutto nell’intro quasi interamente parlato. La parte più toccante è, però, quella centrale.
When I think more than I want to thinkQuando penso più di quanto vorrei pensare,
Do things I never should do / E faccio cose che non dovrei mai fare,
I drink much more that I ought to drink Bevo più di quanto dovrei bere,
Because it brings me back youPerché mi riporta indietro da te. 

Lover, You Should’ve Come Over

La settima traccia di Grace è un altro capolavoro unico di Buckley. Si è deciso di non inserire Hallelujah in quanto talmente famosa che ormai è stata sviscerata in ogni senso. Il pezzo Lover, You Should’ve Come Over è invece meno conosciuto di altri e conferma la tendenza di Jeff di non inserire un vero e proprio ritornello nei suoi pezzi. La parte più affascinante? Eccola (con una base di batteria sorda e al contempo elegantissima).
I’m broken down and hungry for your loveSono a pezzi e affamato del tuo amore
With no way to feed itE non ho modo di nutrirmene
Where are you tonight? Dove sei stanotte?
Child, you know how much I need it / Bambina, sai quanto ho bisogno di te

Everybody here wants you

Questo pezzo non fa parte di Grace e si sente immediatamente dall’intro, con una chitarra elettrica che ricorda vagamente i Nirvana e un piglio più nervoso e meno docile. Il pezzo fa parte del disco postumo e incompiuto Sketches for My Sweetheart the Drunk del 1998. La canzone inizia in un modo davvero unico soprattutto dal punto di vista lirico con il rigo “Ventinove perle nel tuo bacio”. I pezzi più interessanti sono questi.
I know the tears we cried have dried on yesterday / so che le lacrime che abbiamo pianto saranno asciutte domani
The sea of fools has parted for us / il mare degli idioti si è diviso per noi
There’s nothing in our way, my lovenon c’è nulla sulla nostra strada amore mio

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