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Queen, l’album più significativo di Freddie Mercury

Freddie Mercury è senza dubbio una delle figure più iconiche della musica internazionale. Un artista completo, a 360°, con il quale è inevitabile confrontarsi a livello umano e professionale. Assieme ai Queen ha costruito una delle carriera più folgoranti e iconiche della storia della rock e – all’apice del successo e della malattia, che lo ha  portato via prematuramente – è riuscito a donare al pubblico un vero e proprio capolavoro. In questo articolo ripercorriamo la storia e la genesi dell’ultimo album dei Queen con la lineup originale.

INNUENDO, STORIA DEL QUATTORDICESIMO ALBUM IN STUDIO DEI QUEEN

Ovviamente parliamo di Innuendo, il quattordicesimo album in studio per Freddie Mercury e soci, uscito il 5 Febbraio del 1991. Oltre al valore artistico incommensurabile, Innuendo è fondamentale nella carriera dei Queen per un altro motivo. E’ l’ultimo lavoro infatti che i quattro registrano insieme con la lineup originale. Brian May, Roger Taylor, John Deacon e ovviamente Freddie Mercury – che nel 1987 ha scoperto di essere malato di AIDS. Innuendo uscirà a quasi nove mesi di distanza dalla tragica e prematura scomparsa del grande cantante.

LA MALATTIA DI FREDDIE MERCURY E LE SMENTITE DELLA BAND

Buona parte della storiografia musicale ha accostato Innuendo – pubblicato pochi mesi prima della morte di Freddie Mercury – a Blackstar di David Bowie. I due album hanno infatti seguito lo stesso percorso. Le voci e le indiscrezioni sul cantante dei Queen tuttavia, erano in circolazione da alcuni anni prima che Innuendo facesse la sua comparsa.

Nonostante ciò la band – e in particolare Roger Taylor – smentivano regolarmente qualsiasi rumors. Nel documentario del 2011, Days of Our Lives, Brian May svelò di non aver mai sentito Freddie lamentarsi per le sue condizioni. “Non l’ho mai sentito lamentarsi, mai, non ha mai detto che la sua vita faceva schifo e che sarebbe morto. Mai, mai, mai. Era una persona incredibilmente forte”.

IL VALORE ARTISTICO E UMANO DI INNUENDO

Nonostante la sua malattia dunque, Freddie Mercury era deciso ad affrontare la vita come aveva sempre fatto. Per questo motivo Innuendo – così come Blackstar – non è un album di auto-commiserazione o lamenti. Sono i lavori esemplari di due artisti eccezionali che – pur sapendo che la loro fine era vicina – volevano lavorare fino alla fine. Innuendo incarna in pieno le intenzioni del suo frontman, con un ritorno dell’hard rock delle origini, mischiato a esperimenti di psichedelia e qualche ballad romantica.

Brian May ha spiegato che la parte più metal dell’album è stata dettata dalla sua ammirazione per i Guitar Heroes anni ’80, come Steve Vai e Joe Satriani. Mentre Roger Taylor ha confermato che il successo di Innuendo sta nella forza e nella chimica che esisteva tra i Queen. “Siamo sempre stati più forti tutti insieme – dirà in un video promozionale – […] Freddie era un vulcano di energia, davvero. Lavorare con lui era come tirar fuori sempre il meglio di te stesso, riusciva a ispirare tutti quelli che erano attorno a lui” .

FREDDIE MERCURY, L’ULTIMA APPARIZIONE VIDEO DEL CANTANTE DEI QUEEN

Nella tracklist di Innuendo trova anche posto la bellissima ballad These Are the Days of Our Lives. Il pezzo venne pubblicato il giorno del quarantacinquesimo compleanno di Freddie Mercury. Il video passerà alla storia come l’ultimissima apparizione del cantante – risalente al Maggio del 1991.

“Più peggiorava più ci dava l’impressione che avesse bisogno di suonare – dirà ancora Roger Taylor sugli ultimi giorni del frontman – aveva bisogno di trovare un motivo per andare avanti e veniva in studio ogni volta che poteva. E’ stato un periodo di lavoro molto intenso”.

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