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Red Hot Chili Peppers, quando John Frusciante mise in crisi la band

Red Hot Chili Peppers devono buona parte del loro successo anche all’estro del loro chitarrista John Frusciante. Quest’ultimo ha lasciato la band ed è tornato a più riprese, in seguito ad una serie di situazioni alquanto particolari. Nel 1992, John rischiò di far esplodere il gruppo a causa di problemi personali che stavano diventando abbastanza gravi, oltre all’esigenza di dare vita a progetti da solista. Uno scrittore italiano, Enrico Brizzi, quasi gli intitolo un libro denominato Jack Frusciante è uscito dal gruppo, anche se la sua presenza fu solo accennata. Al contempo, nel 1994, il regista olandese Bram van Splunteren decise di dedicargli un documentario, VPRO ’94. Ciò che si sa è che, almeno una volta, John Frusciante stava mettendo a serio repentaglio l’esistenza stessa dei Red Hot Chili Peppers.

John Frusciante e il cattivo rapporto con Anthony Kiedis

È il 1992, anno dell’album Blood Sugar Sex Magik che fa conoscere i Red Hot Chili Peppers in tutto il mondo. La band è acclamata dappertutto, ma John Frusciante non è contento. Lui adora suonare nei piccoli club e inizia a mal sopportare il suo frontman, Anthony Kiedis. Quest’ultimo si è ripreso dalla dipendenza dalle droghe e non ammette più alcun errore di questo genere. Inoltre, John viene punzecchiato dagli altri membri del gruppo che lo definiscono un pivello. L’odio aumenta a vista d’occhio e John ed Anthony non si rivolgono più la parola, osservandosi con disprezzo.

La situazione peggiora ulteriormente quando la band viene invitata a diverse trasmissioni mainstream come il Saturday Night Live. È un periodo nel quale Kiedis cerca di abbordare Sofia Coppola e le chiede di guardare lo show. Frusciante, invece, è triste perché Madonna non ricambia le sue attenzioni e preferisce interagire proprio con Anthony. Non a caso, poco dopo, Kiedis e Miss Ciccone si esibiranno all’Arsenio Hall Show travestendosi entrambi da donna.

Il Saturday Night Live e l’esibizione assurda di Under the Bridge

La situazione sembra degenerare quando i Red Hot Chili Peppers suonano al Saturday Night Live. La band esegue il pezzo Stone Cold Bush ed Anthony dà un calcio involontario a Frusciante, colpendolo al ginocchio. John continua a suonare, nonostante la sua ostilità. Kiedis è in forma smagliante, Flea è bianchissimo, Chad sembra non sapere nulla della situazione. È giunto il momento di interpretare Under the Bridge, brano che il frontman esegue spesso in maniera errata e per il quale nutre una certa ansia da prestazione.

John Frusciante indossa un golf di lana e Kiedis mantiene il suo caratteristico petto nudo, con shorts neri e guanti lunghi. Il chitarrista sbaglia completamente l’intro ed Anthony resta a bocca aperta, mentre il pubblico inizia a rumoreggiare. Si arriva fino alla prima strofa con una certa normalità, nonostante Kiedis si senta molto teso. Nella parte conclusiva del brano, Frusciante perde completamente la testa. Ulula, grida senza alcun freno. Anthony afferra il microfono e guarda John come se fosse dall’alto verso il basso, con il chitarrista che sembra sentirsi in una sorta di universo parallelo.

L’addio e poi il ritorno di John Frusciante nei RHCP

È proprio qui che si rompe qualcosa in maniera definitiva nei Red Hot Chili Peppers. O quasi. John Frusciante lascia il gruppo il 7 maggio 1992, mentre la band sta proseguendo il tour in Giappone. Sostituito da Dave Navarro, si riprende il suo posto nel 1998 e incide insieme ai suoi vecchi colleghi un altro album di successo, Californication. Se ne andrà, ancora una volta, verso la fine del 2009 per intraprendere la carriera da solista. Infine, l’ultimo ritorno ufficializzato il 15 dicembre 2019, con la sostituzione dell’altro chitarrista Josh Klinghoffer.

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