Nella storia della musica, e più in generale del rock, molto spesso abbiamo assistito a litigi e rivalità tra artisti o band e, talvolta, anche tra membri dello stesso gruppo. Questo, ovviamente, poteva accadere per fattori diversi: divergenze artistiche, estrazione culturale diversa, opinioni differenti e quant’altro. Una delle più famose e controverse faide è quella che vide come protagonisti i Beatles e i Rolling Stones. Da sempre, infatti, le due band sono state messe a confronto, nel bene e nel male. Questa rivalità, alimentata troppo spesso dai mass media, non aveva in realtà delle fondamenta valide: tra le due formazioni, infatti, c’è sempre stato un reciproco rispetto.
La contrapposizione Rolling Stones/Beatles
Queste due iconiche band hanno segnato inevitabilmente la storia della musica e, quindi, porli su due piani differenti non ci sembra affatto giusto. Troppo spesso, infatti, abbiamo assistito alla contrapposizione tra i bravi ragazzi di Liverpool e i bad boys degli Stones. La verità, in realtà, è ben diversa.
Certo, Paul McCartney più volte ha accusato i Rolling Stones di aver copiato i Beatles e, di contro, anche Jagger molto spesso ha puntato il dito verso i Fab Four per gli stessi futili motivi, ma ciò non significa che le due band si odiassero. La loro, infatti, non era altro che una sana e sportiva competizione per aggiudicarsi il titolo di “miglior band del mondo”.
Il messaggio segreto indirizzato ai Beatles presente nell’album degli Stones
Non a caso, infatti, nel 1967 gli Stones, in contrapposizione a Sgt Pepper’s Lonely Hearts Club Band dei Beatles, pubblicarono l’album Their Satanic Majesties Request. La copertina di questo leggendario disco, tra l’altro, nasconde anche un preciso messaggio per i Fab Four.
Nonostante l’enorme successo e la grandezza indiscutibile dei brani, il disco fu recensito dalla critica come un maldestro e pretenzioso tentativo di scopiazzare i Fab Four e i psichedelici Pink Floyd.
Così come Sgt Pepper’s, infatti, il disco delle pietre rotolanti presentava una copertina piuttosto psichedelica, tridimensionale e in puro stile hippie. E, soprattutto, al suo interno era nascosto un chiaro riferimento ai Beatles. La copertina è opera del fotografo Michael Cooper (lo stesso di Sgt. Pepper’s) e, vista da una certa angolatura, la foto mostra i volti di Lennon, Starr, McCartney ed Harrison che si mischiano tra i fiori.
Secondo il figlio del fotografo Cooper, Adam, l’inclusione dei volti dei Beatles nel disco degli Stones è stato il risultato di un incessante stato d’insoddisfazione per il modo in cui la stampa stava trattando le due band. Rappresentava, quindi, una sorta di omaggio a quei 4 ragazzi di Liverpool ed un duro attacco alla stampa che troppe volte li aveva criticati.