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Elvis Presley: quella volta che ragalò una limousine ad un autista

Elvis Presley è stata una delle personalità musicali più di spicco del secolo scorso. Con il suo stile e le sue canzoni ha influenzato migliaia di artisti e continua a farlo, guadagnandosi ogni anno nuovi ammiratori con canzoni come “Hound Dog”, “Can’t Help Falling In Love”, “Suspicious Minds” e la lista potrebbe andare avanti a lungo. La sua influenza non si è limitata solo al campo musicale, ma ha influito anche sulla moda e la sua immagine ad oggi è diventata un’icona.

La generosità di Elvis Presley

Ad un personaggio di questo calibro sono collegati migliaia di storie ed aneddoti, molti dei quali narrati dai suoi conoscenti e dai suoi amici, i membri della cosiddetta “Memphis Mafia”. Alcuni di questi aneddoti si concentrano sulla generosità del cantante, il quale, senza voler diffondere la notizia, donava migliaia di dollari ad associazioni benefiche o ospedali. Invece altri giorni, in cui era particolarmente generoso, elargiva doni non solo ai suoi amici, ma anche a fans o a completi sconosciuti.

Elvis Presley live at the Miami Beach Convention Center

Come già esposto ci sarebbero diverse situazioni di cui si potrebbe parlare, ma oggi il focus sarà su un evento che ebbe luogo il giorno 12 Settembre 1970 a Miami. Quel giorno Elvis si esibì al Miami Beach Convention Center per due concerti: uno alle ore 15 e il secondo alle 20:30. Arrivò nei pressi dell’edificio in elicottero, per poi essere recuperato da una lussuosa limousine, malgrado la distanza da percorrere fosse di soli dieci isolati.

La domanda di Elvis

L’autista dunque lo accompagnò all’andata per il concerto delle 15 ed al ritorno a fine concerto. Fu proprio durante quest’ultimo viaggio che ad Elvis balenò una domanda in mente, così chiese all’autista se quella fosse una sua auto di proprietà o se lavorasse da dipendente per una compagnia. Quest’ultima era l’opzione corretta, come gli rivelò l’autista. E fu così che Elvis rispose:”Bene, adesso è tua!” staccando un assegno.

La grande sorpresa dell’autista

Incredulo ed imbarazzato l’autista prese l’assegno ringraziando di tutto cuore Elvis. Erano bastati solo due viaggi per far sì che il re del rock’n’roll gli desse la possibilità di mettersi in proprio e di avviare una propria attività, guadagnando senz’altro di più che con la percentuale che gli arrivava lavorando per una compagnia. Non c’è da sorprendersi della generosità del cantante, soprattutto se si pensa che era nato in un contesto di grande povertà, in una casetta di due stanze costruita dal padre, al limite del ghetto dove erano segregate le persone di colore (elemento grazie al quale fu  influenzato per esempio dalla musica blues) a Tupelo, Mississipi (casa che per altro ad oggi è visitabile).

 

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