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Tutte le rockstar morte ma riportate in vita

La storia e gli annali del rock sono costellati dalle testimonianze di vite scellerate, ai limiti dell’eccesso, condotte sul filo del rasoio di pericolosi abusi e controversi stili di vita. Molti sono coloro che hanno perso la vita prematuramente, in lotta con le proprie dipendenze e i propri demoni. E altrettanti quelli che hanno rischiato un prezzo altissimo ma all’ultimo sono stati riportati indietro dalla morte. Vediamo oggi una lista di rockstar che sono riuscite a sopravvivere miracolosamente ad una fine prematura.

ROCK, TRA ABUSI DI ALCOL E SOSTANZE STUPEFACENTI

Non è un caso che il motto del rock sia proprio sesso, droga e rock ‘n’ roll. La dimostrazione più lampante la si ritrova nei controversi stili di vita e nelle esperienze vissute dagli artisti che hanno segnato il periodo d’oro della musica.

Molti non sono riusciti a sopravvivere ai loro stessi abusi, ma tanti altri si sono sottratti miracolosamente alla morte. La maggior parte dei nomi che fanno parte di questo gruppo di rockstar e musicisti, hanno infatti rischiato di morire per overdose e sono tornati indietro per continuare a suonare ancora una volta.

SLASH

Il primo di questa lista non può che essere il chitarrista e storico membro dei Guns N’ Roses, Slash. Bene o male tutti conoscono il passato turbolento ed eccessivo del musicista, trascorso tra abusi e dipendenze. Uno degli episodi più eclatanti di questo suo stile di vita, avvenne nel 1992 durante una tappa del tour della band a San Francisco. Il compagno di band di Axl Rose accolse quella sera nella sua stanza degli spacciatori.

Stando alle parole dello stesso Slash – riportate dal Guardian nel 2004 – loro avevano un pò di tutto, così lui assunse un pò di tutto. “Poi sono corso nel corridoio, ho incontrato una cameriera e le ho chiesto dove fosse l’ascensore. E poi bam! sono collassato – svelò il chitarristami hanno portato in ospedale ma ho detto loro che stavo bene. Ho firmato la dimissione, sono tornato all’hotel e il giorno dopo siamo volati verso la tappa successiva”. Slash venne poi a sapere di essere morto per circa 8 minuti, a causa di un attacco cardiaco, prima che i paramedici lo salvassero.

NIKKI SIXX

Al secondo posto di questa classifica troviamo Nikki Sixx, iconico bassista dei Motley Crue. Il 23 Dicembre del 1987 ebbe un’overdose di eroina, durante una festa con degli amici. Dopo un primo tentativo di rianimazione da parte dell’allora fidanzata di Slash, Sally McLaughlin, vennero chiamati i paramedici. In un’intervista concessa per The Dirt: Confessions, il bassista svelò di aver allora sperimentato un’esperienza extra-corporea.

Vide dall’alto in basso il suo corpo ormai privo di vita e si sentì sollevato verso l’alto. Una condizione nella quale rimase per circa due minuti, prima di essere riportato in vita dai medici con due iniezioni di adrenalina.

PHIL ANSELMO

Anche Phil Anselmo, come Nikki Sixx, rischiò la vita a causa di un’overdose di eroina il 23 Luglio del 1996. Dopo un concerto dei Pantera a Dallas, il frontman rimase incosciente per circa quattro minuti. In un’intervista concessa a Hight Times nel 2015 etichettò quel momento come “il più umiliante della mia vita”.

Dopo essere rinvenuto in ambulanza infatti, Anselmo provò a divincolarsi e ad andarsene. Finché non venne rimesso in riga da una donna che gli riferì che era letteralmente morto per quattro minuti e che doveva ringraziare le persone che lo circondavano.

OZZY OSBOURNE

Concludiamo questa breve classifica con alcune delle rockstar scampate alla morte per miracolo con il Principe delle Tenebre in persona, Ozzy Osbourne. Il caso del cantante è diverso perché non rischiò di andarsene per un’overdose, ma per un’incidente d’auto. Mentre stava tornando verso casa l’8 Dicembre del 2003, il suo veicolo finì fuori strada.

Il bodyguard di Ozzy provò a rianimarlo con la respirazione bocca a bocca per ben due volte. “Se non fosse stato per Sam non sarei qui oggi probabilmente” svelò infatti il musicista al Sunday Mirror. Alla fine, il Principe delle Tenebre trascorse otto giorni in coma con il collo bloccato, otto costole e una vertebra rotte. “Quando mi sono svegliato ero così confuso che avreste potuto dirmi che ero sottosopra in un kilt e vi avrei creduto”.

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