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Gli album hard rock più sottovalutati degli anni 2000

Gli annali del rock e la discografia generale prodotta dalle band e dagli artisti di spicco sono talmente vasti che molti lavori discografici rimangono nell’ombra o vengono dimenticati. Per questo motivo a volte è utile, e giusto, ripescare nel passato e nei grandi periodi storici della musica per riportare a galla dei tesori nascosti. Brani indimenticabili o album eccezionali che, magari a confronto con prodotti leggendari, hanno perso la sfida del tempo. Scopriamo oggi gli album hard rock più sottovalutati degli anni 2000.

HARD ROCK, LA SOPRAVVIVENZA DEL GENERE NEGLI ANNI 2000

Prima di iniziare a vedere la classifica degli album hard rock più sottovalutati degli anni 2000 è necessario fare una doverosa premessa. Non solo alcuni lavori discografici, ma l’intero genere hard rock sembra essere stato sottovalutato a partire dagli anni 2000 in avanti. Con alle spalle il grande periodo d’oro della musica e i nomi di spicco del panorama internazionale, è sempre più raro trovare del rock e dell’heavy.

Eppure è giusto ammettere che spesso e volentieri, formazioni storiche tornano sotto la luce dei riflettori e nel mercato discografico con dei lavori che meritano decisamente la nostra attenzione.

DEATH MAGNETIC, METALLICA, 2008

Al primo posto di questa classifica sugli album hard rock più sottovalutati degli anni 2000 troviamo James Hetfield e i suoi Metallica. Il lavoro discografico in questione è Death Magnetic pubblicato il 12 Settembre 2008 per la Warner Bros. Si tratta del primo disco della formazione statunitense registrato con il bassista Robert Trujillo e un punto di svolta sotto innumerevoli punti di vista.

Innanzitutto Death Magnetic presenta delle composizioni musicali più complesse e innovative rispetto ai lavori precedenti. Sia Kirk Hammett che James Hetfield contribuiscono al disco con assoli di chitarra. Infine segna un decisivo e chiaro ritorno alle radici Thrash Metal dei Metallica.

ALL HOPE IS GONE, SLIPKNOT, 2008

Nello stesso anno della pubblicazione di Death Magnetic dei Metallica, viene rilasciato anche il quarto album in studio degli Slipknot. Il 26 Agosto di quell’anno esce infatti All Hope is Gone per l’etichetta discografica Roadrunner Records. Si tratta dell’ultimo lavoro discografico registrato con il bassista Paul Gray, scomparso tragicamente nel 2010. E anche l’ultimo con il batterista Joey Jordison, uscito invece dalla band nel 2013.

In un’intervista concessa a Kerrang! proprio Jordison svelò come All Hope is Gone – brano che dà il titolo all’album del 2008 – rappresentasse la summa della collaborazione all’interno della band.

BACKSPACER, PEARL JAM, 2009

Al terzo posto di questa classifica sugli album hard rock più sottovalutati degli anni 2000 troviamo Backspacer dei Pearl Jam, pubblicato il 20 Settembre del 2009 per la Universal Music Group. Uscito a tre anni di distanza dall’omonimo Pearl Jam – conosciuto meglio come The Avocado AlbumBackspacer è l’ennesimo lavoro dei nostri che non mette d’accordo proprio tutti.

Eppure accanto a sonorità rock con episodi punk o che ammiccano all’hard rock, va apprezzata la velocità, l’energia e la genuina voglia con la quale Eddie Vedder e soci fanno musica. Senza considerare che brani come Just Breathe sono diventati pietre miliari nella discografia della band statunitense.

ECHOES, SILENCE, PATIENCE & GRACE, FOO FIGHTERS, 2007

Arriviamo all’ultimo posto di questa classifica su alcuni dei lavori discografici degli anni 2000 con l’album dei Foo Fighters dal titolo Echoes, Silence, Patience & Grace pubblicato il 25 Settembre del 2007. Anticipato dall’iconico singolo The Pretender ha fatto guadagnare a Dave Grohl e soci ben cinque candidatura ai Grammy Awards del 2008.

Nonostante questo successo, potrebbe finire nell’ombra di lavori precedenti come The Colour and the Shape che contiene l’indimenticabile Everlong. O There Is Nothing Left to Lose con Learn to Fly.

 

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