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Perché i The Doors si sono sciolti?

Nel 1973, i The Doors hanno scelto di portare a termine il loro percorso artistico insieme. La decisione è stata presa due anni dopo la morte dello storico leader carismatico Jim Morrison. Grazie ad otto anni di carriera e nove album in studio, il gruppo rock statunitense è riuscito a vendere oltre 100 milioni di copie complessive. Per quali ragioni i Doors si sono sciolti? Scopriamolo nelle righe seguenti, dando un’occhiata alle cause che hanno condotto ad una soluzione così drastica.

La traumatica morte del frontman Jim Morrison

Il 3 luglio del 1971 è senz’altro una data che i fan dei Doors non potranno mai dimenticare. Infatti, in quel giorno, il cantante Jim Morrison fu trovato morto all’interno della sua vasca da bagno, nel suo appartamento del centro di Parigi. L’artista aveva scelto di stabilirsi nella capitale francese insieme alla compagna Pamela Courson e aveva ormai perso ogni voglia di suonare insieme agli altri membri della band rock.

La sua morte è stata un evento traumatico, oltre che un mistero ancora oggi irrisolto. Infatti, il suo cadavere è stato visto solo dalla fidanzata e dal medico personale. Per questo motivo, alcuni fan credono ancora che il Re Lucertola sia ancora vivo, scappato dalle luci della ribalta alla ricerca della totale tranquillità, in un luogo sperduto del mondo. Ad ogni modo, Morrison è entrato a far parte del cosiddetto Club 27, essendo morto a quell’età come altre star del calibro di Brian Jones, Jimi Hendrix, Janis Joplin, Kurt Cobain, Amy Winehouse e tanti altri.

La scelta dei The Doors di separarsi in maniera definitiva

Nonostante l’addio improvviso di Jim Morrison, i The Doors cercarono in qualche modo di ripartire. Rimasero alla guida gli altri tre membri principali, ossia Robby KriegerRay ManzarekJohn Densmore. Pubblicarono due album a cavallo tra il 1971 e il 1972. Il primo si intitolava Other Voices, mentre il secondo Full Circle. Nonostante gli sforzi profusi, la band rock non riusciva più a funzionare fino in fondo senza il proprio leader assoluto. I risultati ottenuti non furono molto soddisfacenti e le vendite non tornavano come un tempo. Per questo motivo, il percorso artistico dei Doors finì ufficialmente nel ’73, con i tre artisti che tentarono la carriera da solisti.

Le reunion principali di una band leggendaria

Nei decenni successivi, i Doors superstiti furono protagonisti di numerose reunion. La prima risale al 1978 e si concretizzò con l’uscita del disco An American Prayer. Tale lavoro discografico vide l’inserimento di numerose registrazioni della voce di Jim Morrison, mentre declamava diverse poesie. Forse anche per questo, l’album ottenne un successo straordinario e vinse un disco di platino.

Dopo altri ricongiungimenti temporanei, nel 2002 Manzarek e Krieger diedero vita al progetto intitolato The Doors of the 21st Century, con la voce di Ian Astbury dei The Cult e la batteria di Stewart Copeland dei Police. Negli anni successivi, Densmore intentò una causa contro Krieger e Manzarek e li costrinse a cambiare la denominazione in Riders On The Storm. I due artisti continuarono a suonare insieme a più riprese fino alla morte di Manzarek, sopraggiunta il 20 maggio 2013 in seguito ad un cancro al dotto biliare.

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