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Cinque canzoni dedicate a persone reali la cui identità è avvolta nel mistero

L’ispirazione per una canzone può derivare da diversi fattori. Può nascere grazie alla sola creatività dell’artista, oppure per suggerimento di un collaboratore il cui contributo si rivela fondamentale. Sappiamo però che spesso le migliori idee nascono dalla vita vera, sono tanti i brani autobiografici diventati famosi e di successo; li accompagnano spesso anche le polemiche, le congetture, le teorie su a chi potrebbero essere dedicati. Oggi vi parliamo di cinque canzoni dedicate a persone reali sicuramente, ma di cui non si conosce bene l’identità.

Cinque canzoni ispirate a persone reali, ma che nessuno sa chi sono

Michael Jackson – Billie Jean

Una delle canzoni più famose di Michael Jackson si ispira ad una donna che affermava di essere sua moglie e di aspettare un figlio da lui. In realtà non è chiaro se con questo brano Michael Jackson si riferisse a se stesso o a uno dei fratelli, forse Randy, in quanto ha spiegato che con i Jackson 5 succedevano sempre cose del genere, con le groupies che diventavano vere e proprie stalker. Anche se la canzone cita nome e cognome della donna, chiaramente non si sa chi sia.

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Pearl Jam – Lukin

I Pearl Jam hanno un corpus musicale ricco di testi intensi e sicuramente ispirati a sensazioni davvero vissute. Pensiamo a Jeremy, canzone ispirata a un ragazzo che si suicidò davanti alla classe di Eddie Vedder. Questo brano è simile a Billie Jean da quel punto di vista: racconta di una stalker che tormentava Vedder fin da quando la band è arrivata al successo. Addirittura la donna diceva che lui era Dio e che l’aveva stuprata, per cui suo figlio era figlio del frontman dei Pearl Jam. Una storia raccapricciante, ma quanto all’identità della donna, nessuno la sa. Lukin è chiaramente uno pseudonimo.

Van Halen – Jump

Un classico senza tempo la cui melodia incredibilmente originale non ci fa porre troppe domande sul significato, che è però alquanto interessante. Jump riguarda il saltare da un edificio per commettere un suicidio: sembra che David Lee Roth alla ricerca di un’ispirazione per il testo abbia acceso la televisione e visto la notizia di un nuovo che stava proprio per saltare da un palazzo per porre fine alla sua vita. Non sapremo mai di chi si tratta, né se alla fine abbia davvero compiuto quel gesto.

Slipknot – Eyeless

La storia di questo brano è un po’ bizzarra. Si ispira a un momento in cui Corey Taylor si era preso una pausa dalla registrazione di un album a Los Angeles, per fare due passi. Mentre camminava, ha raccontato, un senzatetto ha cominciato a insultarlo e urlare “non puoi vedere la California senza gli occhi di Marlon Brando”. Per questo motivo la canzone si chiama “Eyeless”, ed ha avuto un grande successo. Solo che non sapremo mai di chi è il merito.

Pantera – 5 minutes alone

Ultima delle cinque canzoni. 5 Minutes Alone è uno dei riff più importanti e famosi del disco Far Beyond Driven, uno dei più forti dei Pantera. In realtà si ispira a una disputa legale molto particolare che coinvolse la stessa band: il padre di un fan dei Pantera minacciava di fare loro causa per un infortunio che ebbe suo figlio durante uno dei loro concerti. Alla fine ebbe un colloquio privato con Phil Anselmo, che sorprendentemente mantenne la calma. Non sappiamo chi sia quest’uomo.

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