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I peggiori album di debutto di tutti i tempi

Il mondo della musica e del rock è fondato su band e gruppi leggendari che sono riusciti a donare ai propri fan moltissime pietre miliari. Album e lavori discografici così iconici che hanno letteralmente rivoluzionato il modo di ascoltare la musica e di fare Arte. Pensiamo a A Night at the Opera dei Queen, a Led Zeppelin IV della band di Robert Plant e Jimmy Page, all’intramontabile The Dark Side of the Moon dei Pink Floyd. Eppure, approcciarsi a lavori del genere vuol dire iniziare a metà dell’opera. Non tutte le band hanno avuto un debutto così roseo come lascerebbero presagire i dischi successivi e più maturi. Andiamo oggi alla scoperta di alcuni degli album di debutto peggiori di tutti i tempi.

BOB DYLAN, BOB DYLAN

Bob Dylan è l’omonimo album di debutto del cantautore statunitense, pubblicato per la Columbia Records il 19 Marzo del 1962. All’epoca Dylan aveva solo 20 anni e stava cercando ancora il proprio stile e timbro distintivo. E’ emblematico il fatto che il disco contenga due sole sue canzoni originali, mentre le altre sono cover di altri artisti affiliati alla Columbia Records.

La mediocrità dell’album di debutto di Bob Dylan risiede nel fatto che la stessa etichetta discografica impiegò pochissime energie nella sua produzione. Non venne mai nascosto il fatto che, per la sua registrazione, vennero spesi solamente 402 dollari. Inoltre i testi vennero incisi in soli tre pomeriggi, suscitando uno scarsissimo interesse tra pubblico e critica.

PRETTIES FOR YOU, ALICE COOPER

Nel 1969 il controverso rocker Alice Cooper e la sua band debuttano sulle scene musicali con l’album Pretties for You, pubblicato con la Straight Records. Tutte le canzoni presenti in questo lavoro discografico sono state scritte da Cooper stesso, Glen Buxton, Michael Bruce, Dennis Dunaway e Neal Smith.

Gli Alice Cooper si affacciano sul panorama musicale internazionale con un approccio che ammicca alla musica psichedelica. Devono ancora sviluppare il loro classico appiglio hard rock. Alcune canzoni infatti, risentono fortemente dello stile di Syd Barrett, fondatore dei Pink Floyd – con i quali gli Alice Cooper avevano avuto modo di passare il tempo durante il loro tour negli Stati Uniti.

THE RED HOT CHILI PEPPERS, THE RED HOT CHILI PEPPERS

Oltre ad essere il nome della band fondata da Anthony Kiedis e Flea, The Red Hot Chili Peppers è anche l’album di debutto omonimo della formazione statunitense. Viene pubblicato il 10 Agosto del 1984 dall’EMI ed è considerato uno dei primi lavori discografici a mescolare musica nera, rap e funk.

Nonostante queste note positive, The Red Hot Chili Peppers guadagnò fin da subito la nomea di grande flop musicale. Al debutto raggiunse solamente la posizione 201 nella Billboard 200 e la mantenne per otto settimane. Nonostante la nascita di una prima, piccola schiera di fan e un commento positivo su Spin, l’album non ebbe un grande riscontro di pubblico né un successo di vendite degno di nota.

SHADES OF DEEP PURPLE, DEEP PURPLE

Shades of Deep Purple è l’album di debutto della band che gli dà il nome, pubblicato il 17 Luglio del 1968 per la Tetragrammaton negli Stati Uniti e la Parlophone nel Regno Unito. Dopo due mesi di prove, il disco venne registrato in soli tre giorni dall’11 al 13 Maggio dello stesso anno. La tracklist conteneva quattro pezzi originali e quattro cover, tra le quali Hey Joe – ispirata alla versione di Jimi Hendrix – e Help! dei Beatles.

Shades of Deep Purple ebbe due tipi di accoglienza da una parte all’altra dell’oceano. Nel Regno Unito andò incontro ad un successo mediocre. Mentre negli Stati Uniti ebbe un destino più fortunato, soprattutto per il passaggio frequente del singolo Hush nelle stazioni radio.

 

 

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