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Brian May e Roger Taylor, perché Freddie Mercury è il miglior cantante di sempre

I Queen rimangono una delle poche band ad essere sopravvissute anche dopo la morte del loro leader. Quando Freddie Mercury scompare – il 24 Novembre del 1991 – Brian May e Roger Taylor non sanno bene se e come andare avanti. Dopo tentennamenti e indecisioni varie però – e grazie al fatidico incontro con Adam Lambert – i Queen sono risorti dalle proprie ceneri. Certo, il ricordo di Freddie Mercury è più vivo che mai. Tanto più che, il nuovo cantante, ha sempre sottolineato come il suo scopo sia rendere omaggio al compianto frontman, portando ogni sera le sue canzoni sul palco. I restanti membri dei Queen sanno bene quanto Mercury sia insostituibile e hanno anche spiegato il motivo per cui sia il miglior cantante di sempre.

LE ROCKSTAR PARLANO DI FREDDIE MERCURY

Certamente Freddie Mercury era ben più del leader dei Queen. Era un performer carismatico e dalla personalità magnetica, un animale da palcoscenico, un magnifico cantante e un brillante compositore. La sua musica e il modo di dominare il palco hanno ispirato moltissime rockstar intorno a lui. Bellissime infatti, le parole spese da altri nomi importantissimi del panorama musicale a proposito del cantante dei Queen.

David Bowie – che collaborò con i Queen nella composizione di Under Pressure – disse: “Di tutti i teatrali cantanti rock, Freddie era una spanna sopra tutti. Lui andava oltre”. Robert Plant – altro iconico frontman, nei Led Zeppelin – commentò: “Ci sono poche persone che sono dei veri interpreti […] Freddie aveva questa qualità e non ci sono molte altre persone ad averla”. Anche Axl Rose, voce dei Guns N’ Roses, svelò di come il cantante dei Queen fosse stata una delle sue principali ispirazioni. “Se non mi fossi aggrappato ai testi di Freddie Mercury quando ero un bambino, non sarei dove sono ora – disse Rose – […] mi ha aperto la mente”.

IL SEGRETO DI FREDDIE MERCURY

Qual è stato dunque il segreto del successo e della nascita della leggenda di Freddie Mercury? David Bowie crede che sia la capacità di dominare il palco. “Lo vidi in un concerto e pensai che lui era l’uomo che era in grado di tenere il pubblico nel palmo di una mano”. Anche Elton John – grande amico di Mercury e presente al suo capezzale nei giorni precedenti la sua morte – lo riconosce come una delle figure del rock più importanti dell’ultimo ventennio. Kurt Cobain – leader dei Nirvana – lo cita nella lettere che scriverà prima di morire nel 1994. “Sembrava amare e trarre energia dall’amore del suo pubblico, cosa per cui l’ammiravo e invidiavo”.

LA RIFLESSIONE DI ROGER TAYLOR

Sebbene la maggior parte degli artisti che hanno speso parole su Freddie Mercury, credono che il suo segreto fosse la sua capacità di dominare il palco, i restanti Queen sono di altro avviso. “Credo che quell’aspetto abbia oscurato in parte il fatto che Freddie fosse in primis un autore di canzoni come non se n’erano mai visti prima della sua comparsa – ha infatti a proposito Roger Taylortutto l’aspetto dell’animale da palcoscenico ha finito per mettere un pò in ombra il suo incredibile talento musicale e la genialità delle sue intuizioni”. 

FREDDIE MERCURY HA SALVATO I QUEEN

Dopo un periodo di intensa gavetta – in cui i Queen venivano accusati di imitare o riciclare se stessi – la band è sfiduciata e disillusa. Solo l’energia, l’entusiasmo e la genialità di Freddie Mercury permettono di tener unito il tutto. “Freddie fu il collante di tutto – dirà Brian Maycredo che la band avrebbe potuto sfaldarsi in quel preciso istante”. Dopo gli iniziale tentennamenti, i Queen raggiungono la consacrazione definitiva. Sono all’apice del proprio successo e della propria carriera quando Freddie Mercury scompare tragicamente.

Ma ancora oggi ci si chiede: qual era il segreto di un cantante e un artista come Fredde Mercury? “Era unico perché univa ad un timbro riconoscibile al primo istante una capacitò di utilizzo della voce fuori dal comune – spiega Brian May[…] Se pensi anche al suo modo di suonare il piano, così fuori dagli schemi e personale come pochi: lì la voce non interviene, ma quando lo senti suonare capisci subito che è lui”.

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