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Cinque leggende sui Led Zeppelin che sono assolutamente false

Fare la storia vuol dire anche, in qualche modo, dar vita ad una serie di leggende, storie, aneddoti e racconti che si sono sviluppati nel tempo ma che, non per questo motivo, possono essere considerati veritieri: si pensi a figure come Alice Cooper o Ozzy Osbourne, al centro di una miriade di storie completamente inventate e assolutamente false, ma che si sono diffuse come vere e accertate storicamente. Anche i Led Zeppelin, sotto questo punto di vista, si sono ritrovati al centro di tante leggende: ve ne raccontiamo cinque che sono assolutamente false.

Il quarto album in studio dei Led Zeppelin si chiama Zoso

Una delle storie più false e più diffuse sui Led Zeppelin riguarda la pubblicazione del loro quarto album in studio che, così come i precedenti, non ha un nome per ragioni prettamente discografiche. In primo luogo, il fatto che l’album non abbia un nome ha portato ad alimentare quelle teorie simboliche e occulte di cui erano investiti i Led Zeppelin.

In secondo luogo, ciò ha portato alla creazione di diversi nomi da dare al quarto album dei Led Zeppelin, che convenzionalmente viene chiamato Led Zeppelin IV: tra questi ci sono i fantasiosi Fuor Symbols e Zoso, due nomi che non sono stati assolutamente pensati dalla band ma che derivano dai quattro simboli utilizzati e presenti sulla copertina dell’album. 

Jimmy Page era satanista

In quante occasioni si è sentito parlare di Jimmy Page satanista e amante dell’occulto? La pubblicazione del quarto album in studio della band, la realizzazione di canzoni come Black Dog e l’acquisto dell’abitazione di Aleister Crowley, esoterista e scrittore britannico, hanno confermato queste teorie assolutamente false.

In realtà, quello di Jimmy Page era un semplice fascino per l’occulto e per quello che può essere considerato il suo fondatore, tanto che temi esoterici e di questo tipo hanno sì ispirato la band. Insomma: Jimmy Page satanista non era e non è, senza alcun dubbio.

Keith Moon ha inventato il nome della band

Per questa leggenda ci troviamo di fronte ad un dubbio che per anni ha riguardato i Led Zeppelin e Keith Moon, lo storico e celebre batterista dei Who. In molte occasioni abbiamo riportato che sia stato proprio lui, secondo la versione più convincente e seguendo le sue stesse dichiarazioni, ha inventare il nome Led Zeppelin, a seguito di una jam session di successo che convince tutti i musicisti, tra cui anche Jimmy Page.

In realtà, pare che le dichiarazioni siano state del batterista dei Who, John Entwistle, che per anni ha dichiarato di essere stato lui l’inventore del nome della band.

La casa di Aleister Crowley era infestata

Per molto tempo si è pensato che la casa di Aleister Crowley fosse infestata a causa di quei riti satanici che venivano compiuti al suo interno. In questo caso è stato lo stesso Jimmy Page a smentire la cosa, affermando che si trattava di una normale abitazione che aveva avuto anche altri proprietari: “Prima di lui la casa ha avuto altri due o tre proprietari. C’era anche una chiesa che era stata distrutta in un incendio con all’interno i fedeli. In quella casa sono successe tante cose strane che non c’entravano niente con Crowley. C’erano già brutte vibrazioni. Un uomo è stato decapitato in quella casa e a volte si può sentire il suono della sua testa che rotola”.

Stairway To Heaven contiene messaggi satanici

Di sicuro, la leggenda che più si è diffusa sui Led Zeppelin e che – allo stesso tempo – più è lontana dalla verità è quella che rimane Stairway To Heaven, il più grande capolavoro della formazione britannica. Secondo il giudizio ampiamente diffuso, la canzone, se ascoltata al contrario, conterrebbe dei messaggi satanici, in grado di confermare quella leggenda sopraccitata che vedeva essere Jimmy Page satanista e amante dell’occulto. 

In merito alla possibilità che, ascoltata al contrario, la canzone contenesse messaggi satanici, lo stesso Jimmy Page ha dichiarato di essere particolarmente sorpreso – e a tratti deluso – per la fantasia con cui questa leggenda si era diffusa.

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