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Le più belle canzoni d’amore di David Bowie

Per quanto se ne sia andato – stroncato da un tumore il 19 Gennaio del 2016 – il mito di David Bowie continua a vivere più indimenticabile che mai. Il Duca Bianco ha segnato profondamente non solo la musica internazionale, ma il mondo dell’Arte in ogni sua sfaccettatura – contribuendo allo spettacolo in modo fluido e poliedrico. Acclamato da pubblico e critica per la sua capacità di rinnovarsi continuamente, di cambiare pelle e modo di vedere il mondo, David Bowie ha regalato al pubblico alcuni dei brani più iconici e indimenticabili nella storia del rock. Scopriamo in questo articolo le più belle canzoni d’amore di David Bowie.

DAVID BOWIE, IL SUCCESSO COMMERCIALE E IL RITIRO DALLE SCENE

Dopo aver raggiunto la vetta del successo e della notorietà internazionale sul finire degli anni ’80 e l’inizio degli anni ’90, la fama di David Bowie continuò imperterrita – tra alti e bassi – fino ai primi anni 2000 quando decise di rimanere lontano dalle scene. Dopo la pubblicazione dell’album Reality – il 25 Giugno 2004 – il Duca Bianco venne trasportato d’urgenza in ospedale dopo il concerto all’Hurricane Festival. Sottoposto ad un intervento di angioplastica coronarica, Bowie decise di cancellare le restante date del tour e di ritirarsi per un pò.

IL RITORNO SULLE SCENE DEL DUCA BIANCO

L’8 Settembre del 2005 David Bowie tornò sul palco assieme agli Arcade Fire – band canadese che raggiunse nuovamente la settimana successiva in occasione della CMJ Music Marathon. Nel 2006 – dopo aver ricevuto il prestigioso riconoscimento di un Grammy alla carriera – annunciò che sarebbe rimasto lontano dal palco per un anno. Salvo poi comparire a sorpresa al concerto di David Gilmour alla Royal Albert Hall di Londra.

Dopo dieci anni di silenzio discografico, nel 2013 pubblica l’album The Next Day, seguito nel 2015 dall’ultimo disco Blackstar. La pubblicazione è prevista per l’8 Gennaio 2016 – in occasione del 69° compleanno del Duca Bianco – ma, appena due giorni dopo, il cantante muore tragicamente stroncato da un tumore al fegato.

WHEN I LIVE MY DREAM, 1967

Brano musicale tratto dall’album di debutto David Bowie del 1967, When I Live My Dream ha anche una versione in lingua tedesca – registrata nello stesso anno dal Duca Bianco. Il brano è uno dei pilastri sui quali si regge la prima produzione dell’artista britannico ed era tenuto in grande considerazione sia da lui che dal manager, Kenneth Pitt. Sebbene a prima vista possa apparire come un semplice testo d’amore, in realtà nasconde una certa sofferenza e una tendenza a sdrammatizzare le proprie emozioni.

“When I live my dream, I’ll forgive the things you’ve told me / And the empty man you left behind / It’s a broken heart that dreams, it’s a broken heart you left me / Only love can live in my dream” canta infatti il Duca Bianco. Fun Fact: Il 31 Luglio del 1969 David Bowie partecipò proprio con When I Live my Dream al Festival Internazionale del Disco di Monsummano Terme, attestando la sua prima apparizione in Italia. La canzone vinse il premio per la miglior produzione.

LETTER TO HERMIONE, 1969

“But did you ever call my name / Just by mistake? / I’m not quite sure what I’m supposed to do / So I’ll just write some love to you” canta alla fine di Letter to Hermione David Bowie. Il brano, estratto dall’album Space Oddity del 1969, parla chiaramente di un amore finito – visto nella prospettiva di un amante che ancora pensa alla donna che ha perduto. Bowie si chiede se Hermione pensi ancora a lui – pur sapendo che l’uomo con cui sta ora la rende felice – e, nell’incertezza di sapere cosa dire o cosa lei provi, le scrive una lettera d’amore.

HEROES, 1977

Heroes – singolo del cantante britannico David Bowie del 1977 – è uno dei suoi pezzi più iconici e leggendari. Il testo venne alla luce in un periodo in cui il Duca Bianco affondava invece in una forte e oscura depressione. Viveva infatti a Los Angeles, distrutto da un abuso pericoloso di alcol e cocaina. Proprio nel momento più buio, il cantante si trasferì a Berlino e iniziò la sua risalita professionale e umana.

Heroes è forse la canzone d’amore per antonomasia, il grido dell’ultimo romantico che implora la propria amata di non andarsene. Il muro di Berlino fa da sfondo alla storia travagliata di due innamorati, ed è il simbolo silenzioso e sinistro della Guerra Fredda. “Though nothing will keep us together / We could steal time just for one day / We can be heroes / Forever and ever / What d’you say?”.

BE MY WIFE, 1977

Il testo del 1977 chiamato Be my Wife non ha bisogno di molte interpretazioni. Già dal titolo si capisce come il brano ruoti intorno alla richiesta, di un amante alla sua amata, di condividere la propria vita assieme. “Sometimes you get so lonely / Sometimes you get nowhere / I’ve lived all over the world / I’ve left every place” canta all’inizio David Bowie, ad indicare la solitudine che può accompagnare l’essere sempre in viaggio.

Così da questa riflessione sull’instabilità e l’incertezza della sua condizione, scaturisce il pensiero di voler avere un punto fermo, nella donna che ama: “Please be mine / Share my life / Stay with me / Be my wife”.

SOUL LOVE, 1972

Usciamo dal coro delle composizioni d’amore finora citate, per parlare di un brano che invece descrive il lato cinico del sentimento, la sua degenerazione malinconica. In Soul Love si ravvisa una lettura cinica dell’amore da parte di David Bowie – idea che il cantante avrebbe confermato a proposito della fine della sua relazione con Hermione Farthingale. “L’amore è stata un’esperienza terribile. Mi ha distrutto, mi ha dissanguato, è stato come una malattia”. 

In Soul Love infatti, seconda traccia dell’iconico album The Rise and Fall of Ziggy Stardust and the Spiders from Mars del 1972, l’amore viene declinato in quadri malinconici. Una madre che si dispera sulla lapide del figlio, l’amore di quest ultimo per un ideale per il quale ha perso la vita e una coppia di giovani amanti. L’amore è careless e cala come una scure su persone indifese.

 

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