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Kashmir: la storia di uno dei capolavori dei Led Zeppelin

Kashmir, uno dei maggiori successi dei Led Zeppelin

Kashmir è un brano dei Led Zeppelin datato 1975, e facente parte dell’album Physical Graffiti. Una canzone tanto celebre quanto incredibilmente iconica; a primo acchitto, magari, a coloro che non sono fan non verrà in mente nulla sentendo soltanto il titolo. Basterà, però, ascoltare le prime note del brano per rendersi conto di essere di fronte a uno dei maggiori successi dei Led Zeppelin.

Non solo: Kashmir è la canzone che più riesce a mettere d’accordo tutti. Fan, che la adorano, critica (basti pensare al fatto che il Rolling Stone l’ha inserita al 140° posto dei 500 migliori brani di sempre) e Led Zeppelin stessi, che sono d’accordo nel considerare il brano uno dei migliori mai realizzati.

La storia di Kashmir

Le trombe, i violini e le influenze orientali nel brano. E ancora il riff, la tendenza del brano a essere estraneo all’etichetta di “heavy metal”. Sono, questi, tutti elementi che – messi insieme – caratterizzano quel grande capolavoro che è Kashmir. Un brano che i Led Zeppelin adorano e ritengono tra i migliori brani mai realizzati dalla band. John Paul Jones affermò che il brano era il migliore in grado di chiarire tutti gli elementi fondamentali che caratterizzano la musica dei Led Zeppelin; Robert Plant, addirittura, lo annovera tra i suoi brani preferiti. C’è un motivo per cui la band apprezzava così tanto questo brano, e fu chiarito dal cantautore e musicista britannico.

Il brano fu ritenuto come “la canzone per eccellenza dei Led Zeppelin” in una intervista al Rolling Stone, per più motivi. E’ famosa come Stairway to Heaven, lunga come Stairway to Heaven e, forse, tanto bella quanto quella. La differenza? In questo caso nessuno avrebbe dovuto fare irritanti domande sul significato del pezzo. Ma, soprattutto, non era heavy metal. E l’heavy metal era un’etichetta odiata dai Led Zeppelin.

A proposito del titolo del pezzo, esso indica una regiona montuosa situata tra Pakistan, India e Cina: il Kashmir, per l’appunto. Tuttavia, il brano fu pensato e scritto da Robert Plant quando, nel 1973, guidava attraverso il deserto del Sahara. In un primo momento il brano di chiamava Driving to Kashmir.

L’influenza del brano nelle epoche successive

Il brano non è stato fondamentale solo nell’epoca in cui è vissuto ed è stato creato, ma è riuscito – grazie alla sua grande importanza – ad influenzare molti prodotti successivamente realizzati. L’influenza del brano nelle epoche successive è tanta, ed è importantissima.

Basti pensare ad Innuendo dei Queen, brano celebre contenuto nell’omonimo album, che è stato realizzato proprio ispirandosi a Kashmir dei Led Zeppelin. Ma la band britannica è riuscita a influenzare anche Phil Collins. Il cantautore e polistrumentista britannico ha dichiarato, nel suo libro biografico (Genesis: Revelations) di essersi ispirato proprio al brano per la batteria di Squonk, pezzo contenuto nell’album A Trick of the Tail.

Kashmir di Cesare Cremonini

Il capolavoro dei Led Zeppelin sembra essere tornato in auge, negli ultimi giorni, e il merito è tutto italiano. Nelle ultime ore si sta parlando molto della canzone della band britannica proprio perchè Cesare Cremonini ha pubblicato un brano intitolato “Kashmir-Kashmir”. Nonostante il brano sia datato ormai più di qualche mese, il video ufficiale è stato pubblicato soltanto qualche settimana fa, e ha riscosso anche abbastanza successo su Youtube, dove ha accumulato un milione di visualizzazioni. Il brano è tratto da Possibili Scenari, suo sesto album in studio. Insomma, il Kashmir di Cesare Cremonini non è poi così negativo!

 

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