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Le lettere di John Lennon a Paul McCartney

John Lennon è stato uno degli artisti più influenti degli ultimi 60 anni. La sua personalità è quello che ha fatto di lui un artista che ha cambiato la musica e (non è esagerare) la storia dell’uomo. E’ stato proprio grazie all’enorme fama e influenza che Lennon ha avuto, e che ha esercitato anche con i suoi lavori da solista una volta essere uscito da Fab Four, sui musicisti venuti dopo di lui che lo rende automaticamente un grande artista.

”Non abbiamo sempre detto di essere parte del movimento – e non il movimento?”

Attorno al 1971 John Lennon inviò delle lettere a McCartney per chiarire alcuni punti che non gli andavano per niente giù. Gli argomenti trattati sono in particolare il suo rapporto con la storica fidanzata Yoko Ono e la megalomania di McCartney. Ciò che risalta di più nelle lettere scritte da Lennon e indirizzate all’ex compagno di palco Paul è soprattutto la sua rabbia. Sono infatti lettere molto pesanti e aggressive. Innanzitutto perché secondo Lennon, sarebbe stato proprio McCarteney a cominciare quella sorta di guerra musicale che i due combatterono l’uno contro l’altro dopo lo scioglimento dei Beatles e che si sarebbe andata avanti negli anni a suon di canzoni e album.

Non ti rendi conto di quanta merda ci avete gettato addosso?” afferma Lennon riferendsi a Ram, il secondo album soslista di Paul nel quale sarebbero presenti dei riferimenti a comportamenti discutibili della coppia Ono-Lennon. ”La cosa che ci ha veramente lasciati perplessi è il fatto che tu chieda un incontro SENZA LINDA E YOKO. Pensavo avessi capito ORMAI che io sono JOHNEYOKO”.

Inoltre Lennon accusa l’ex compagno di essersi montato troppo la testa

”Non è dei Beatles che mi vergogno – (sono stato io a metterli insieme) – ma di certa merda che abbiamo dovuto sopportare per farli diventare così grandi. – continua John – Pensi davvero che tutta l’arte di oggi sia nata grazie ai Beatles? – Io non credo che tu sia pazzo fino a questo punto – Paul – ci credi? Prova a smettere di crederci e magari ti svegli! Non abbiamo sempre detto di essere parte del movimento – e non il movimento? Abbiamo cambiato il mondo, è vero – ma ora cerca di completare l’opera – MOLLA IL TUO DISCO D’ORO E SPICCA IL VOLO! […]”

 

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