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Le storie più spaventose dietro la realizzazione di album celebri

In quante occasioni abbiamo preso in considerazione le storie che sono dietro la realizzazione di album celebri, considerando come ci siano stati diversi elementi che hanno reso quegli attimi celebri o degni di essere ricordati? Molto spesso è proprio la fase di realizzazione di un album che determina quel successo del prodotto discografico stesso, o comunque molti degli elementi che possono essere osservati dopo la pubblicazione di un disco: si guardi alla realizzazione degli album dei Beatles e a come il clima di litigio e scontro in sede di registrazione abbia influito molto sulla realizzazione degli album. Sulla base di questo concetto, vogliamo parlarvi delle storie più spaventose dietro la realizzazione di album celebri e che hanno fatto la storia, anche per una registrazione certamente poco tranquilla. 

Goodbye Yellow Brick Road – Elton John

Il primo tra gli album che meritano di essere presi in considerazione per storie spaventose che si trovano dietro la loro realizzazione è, senza dubbio, Goodbye Yellow Brick Road. Il sesto album in studio di Elton John ha rappresentato uno dei più grandi successi per il cantautore britannico, oltre che uno dei momenti più difficili per la sua carriera. La registrazione del sesto album in studio del britannico, infatti, è avvenuta in un vero e proprio clima infernale, segnato dalla difficile situazione politica e tecnica della Giamaica, scelta per la registrazione dell’album.

Per quanto la maggior parte delle canzoni siano state realizzate in quel clima, sia Elton John che il suo batterista hanno ricordato le condizioni a cui erano sottoposti gli addetti ai lavori. Il batterista ha affermato: “Se ricordo bene, lo studio era circondato dal filo spinato e c’erano individui con addosso delle mitragliatrici” mentre Elton ha commentato: “Avevo paura di uscire dalla stanza dell’hotel, perché Kingston in centro era abbastanza paurosa”. E non è finita qui: la qualità degli strumenti utilizzati non fu certamente delle migliori, con gli strumenti mal funzionanti e i microfoni che non riuscivano ad amplificare alcuna voce. 

Sgt. Pepper’s Lonely Hearts Club Band – The Beatles

E’ sicuramente uno dei prodotti discografici più famosi dei Beatles, oltre che maggiormente celebri nella storia della musica: eppure, Sgt. Pepper’s ha avuto una storia incredibilmente travagliata, a tratti spaventosa, segnata da un utilizzo dello Studio Due della EMI per oltre 700 ore, pari a 129 giorni totali di tempo impiegato per le registrazioni. Lo studio, che era stato pagato 25mila sterline per il suo utilizzo, divenne luogo di eventi di qualsiasi tipo, che andavano dagli scontri della formazione fino all’assunzione di acidi.

A proposito di quest’ultimo punto, in un’occasione John Lennon subì le conseguenze dell’assunzione di acidi massiccia, e iniziò a non sentirsi bene: per farlo riprendere, George Martin lo portò sul tetto e lì ebbe modo di assistere ai deliri sui Pink Floyd che furono compiute dal leader dei Beatles.

Foo Fighters e i fantasmi dell’ultimo album in studio

Non si può ancora parlare di album celebre, dal momento che non è stato ancora pubblicato, ma l’ultimo album in studio dei Foo Fighters è stato oggetto di una registrazione tutt’altro che semplice e tranquilla, come ha spiegato Dave Grohl. La formazione statunitense, infatti, in sede di registrazione è stata accompagnata da ospiti indesiderati: i fantasmi.

“Sapevo che l’atmosfera era decisamente strana, ma all’interno di quella casa i nostri strumenti suonavano benissimo. Abbiamo iniziato a lavorare e non è passato molto tempo prima che iniziassero a succedere cose strane. Un giorno siamo entrati nella casa e abbiamo trovato tutte le chitarre scordate. Erano state manomesse anche tutte le impostazioni della consolle. Abbiamo aperto il file di ProTools e tutte le tracce erano state cancellate. E c’erano registrazioni con rumori bizzarri. Nessuno suonava: si trattava di un microfono aperto che registrava quello che succedeva nella stanza. Non c’erano voci, niente di decifrabile”, ha spiegato il cantante e musicista statunitense. 

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