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Red Hot Chili Peppers: la storia della grande band californiana

I Red Hot Chili Peppers sono uno dei gruppi più amati, influenti e discussi degli ultimi anni. Nell’arco di oltre tre decenni, la band californiana  ha superato tempeste distruttive non indifferenti. Passando attraverso l’abuso di droghe, le dipendenze dall’alcool e una serie di scelte fortemente discutibili. La rinascita dei Red Hot Chili Peppers porta con sé il vento del cambiamento. Una forza intrinseca che innesca un’inconfondibile voglia di vivere nel cuore di chiunque.

La vitalità con la quale i quattro californiani affrontano le vicende quotidiane è, probabilmente, la chiave di Volta del  loro successo. La vivacità con cui i Red Hot Chili Peppers lasciano trasparire l’euforia con cui hanno composto, sin dagli esordi, le loro opere è ciò che, da sempre, è più evidente addentrandosi nella storia del gruppo. I Red Hot  sono tra i più alti esponenti del Crossover. Un movimento di commistione tra generi che  ha dato vita a gruppi immensi come Faith No More e Rage Against The Machine, sul fronte più Heavy. L’apporto di band come i Red Hot Chili Peppers ed i Fishbone è, invece, stato cruciale, sulla scena Funk internazionale.

La genesi dei Red Hot Chili Peppers

I Red Hot Chili Peppers nascono per volere di Anthony Kiedis e Micheal Balzary, meglio conosciuto come Flea, nel 1983. La discografia dei Red Hot è tanto fortunata quanto ricca. Gli album rilasciati dalla band negli anni ’80 sono caratterizzati da un sound particolarmente ruvido nel quale vengono mescolati magistralmente generi come il Rap, il Funk e il Punk. Grazie alla sintonia perfetta tra Flea al basso ed Hillel Slovak alla chitarra, il gruppo esplode sulla scena mondiale collidendo generi, apparentemente, agli antipodi. Nel 1988, la tragedia si abbatte sui Red Hot Chili Peppers. L’abuso di droghe di cui Hillel Slovak fu vittima lo portò, irrimediabilmente, alla morte per overdose. Nel 1989, John Frusciante sostituì Slovak.

Col tempo, al gruppo si aggiunse Chad Smith alla batteria. Con Mother’s Milk e Blood Sugar Sex Magik, i Red Hot  salirono sul tetto del mondo. A causa del successo improvviso ed ingestibile, John Frusciante abbandonò il gruppo, per poi essere rimpiazzato da Dave Navarro con cui, la band, pubblicherà un solo album, One Hot Minute. Il disco, è caratterizzato da un sound particolarmente cupo e psichedelico. Nel 1998, Frusciante accetta di tornare nel gruppo. L’anno successivo, la pubblicazione di Californication regala ai quattro californiani il successo mondiale ed imprescindibile.

Nei lavori successivi, By The Way del 2002 e Stadium Arcadium del 2006, le inflessioni melodiche di Frusciante prendono definitivamente il sopravvento. Nel 2009, il chitarrista esce ancora una volta dal gruppo per poi essere rimpiazzato dal turnista Josh Klinghoffer con il quale, la band, ha pubblicato I’m With You, nel 2011. Il disco è stato largamente criticato, così come la presenza di Klinghoffer nel gruppo. Nel 2019, John Frusciante rientra nei Red Hot con un comunicato improvviso quanto devastante che ha regalato al pubblico, agognante da anni,  attimi di indescrivibile emozione.

 

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