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Rolling Stones, la storia della canzone più volgare della band scritta da Mick Jagger

Non è un caso che i Rolling Stones siano passati alla storia come i cattivi ragazzi inglesi. Il contrasto netto con i Beatles – che fece giocoforza alla notorietà di entrambe le band – acuì ancora di più lo stile scellerato e fuori dagli schemi di Mick Jagger, Keith Richards e soci. In mezzo a tantissimi brani iconici – passati alla storia per i testi scandalosi e controversi – ce n’è uno particolarmente volgare, ispirato da un fatto realmente accaduto e scritto da Mick Jagger. Scopriamo di che canzone si tratti.

ROLLING STONE, GLI INIZI DELLA CARRIERA E IL DEBUTTO

I Rolling Stones vedono la luce all’incirca nel 1962 quando Mick Jagger, Keith Richards e Dick Taylor iniziano a provare con Brian Jones e Ian Stewart. I rapporti tra i membri originari della formazione erano in effetti nati anni prima. Basti pensare al fatto che Jagger e Richards a quattro/cinque anni erano già amici e giocavano assieme. Il 12 Luglio di quell’anno ad ogni modo, Brian Jones viene invitato con il suo gruppo a sostituirne un altro, per una serata live.

Per il proprio debutto, sarà lo stesso Jones a scegliere il nome Rollin’ Stones, su ispirazione dell’iconico brano di Muddy Waters. L’esordio ufficiale avverrà al Marquee di Londra, suscitando un enorme successo e una grandissima risonanza fin dall’inizio.

IL SUCCESSO E LA ROTTURA CON L’ETICHETTA DISCOGRAFICA

Facendo un considerevole salto in avanti, arriviamo al 1969, anno nel quale i Rolling Stones sono ormai sulla cresta dell’onda. Con alle spalle decine di singoli di successo e album già diventati dei cult, i membri della band sentono di avere la forza necessaria per proseguire da soli senza discografici o manager. Così gli Stones rompono i loro rapporti con la Decca Records e decidono di fondare una propria etichetta discografica.

Come è facile immaginare, non andò tutto come nei piani. Era stata la Decca infatti a dare fiducia e a lanciare nel mondo dello spettacolo i Rolling Stones. Così acconsentì a lasciarli andare solo ad una condizione: un’ultima canzone scritta da Mick Jagger e soci.

L’ULTIMA CANZONE DEI ROLLING STONES PER LA DECCA RECORDS

Come risposero i Rolling Stones alla pretesa della Decca Records di avere un’ultima canzone? Ovviamente nello stile Rolling Stones. Senza smentirsi infatti, Mick Jagger compose una delle canzoni più volgari e controverse della discografia della band britannica. Dalla rabbia del cantante nacque infatti Cocksucker Blues, sul riff di un brano di Dr. John del 1969 chiamato The Lonesome Guitar Strangler.

Data l’eccessività del titolo proposto da Jagger, si decise di presentare la canzone finale come Schoolboy Blues. Ma – come anche riportato da Rockol – il cambio del nome non riuscì a smussare il significato forte e provocatorio del testo scritto da Mick Jagger. Il vocalist scrisse il brano dal punto di vista di un giovane ragazzino, arrivato a Londra in cerca di successo. Per ottenerlo sarà disposto a tutto, anche a vendere il proprio corpo.

LA REAZIONE DELL’ETICHETTA DISCOGRAFICA ALLA CANZONE DI MICK JAGGER

Quando i Rolling Stones presentarono la loro ultima canzone alla Decca Records provocarono ovviamente la furia dei discografici. Edward Lewis, capo dell’etichetta discografica, decise che non avrebbe mai pubblicato quella canzone così volgare. Al suo posto optò per la raccolta Stone Age, con brani già rilasciati tra il 1964 e il 1969.

La mossa della Decca Records suscitò, d’altro canto, la rabbia e la denuncia dei Rolling Stones. Mick Jagger, Keith Richards e soci stavano infatti per pubblicare un album di inediti e avevano paura che la compilation lo avrebbe potuto oscurare.

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