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Storia di David Gilmour: 5 momenti importanti nella vita del chitarrista dei Pink Floyd

Buon compleanno leggenda! Il chitarrista dei Pink Floyd David Gilmour ha spento 73 candeline, e ognuna di loro racconta una piccola parte della storia di questo straordinario musicista. Dall’entrata nella band britannica al concerto a Pompei che lasciò un segno indelebile nel mondo del rock; ecco 5 momenti importanti nella vita di David Gilmour!

5 momenti importanti nella vita di David Gilmour: l’entrata nei Pink Floyd

David Gilmour iniziò a suonare la chitarra come autodidatta già alla tenera età di nove anni, e a dodici instaurò una sincera amicizia con un suo compagno di scuola: Syd Barrett. I due spesso si trovavano insieme dopo le lezioni a suonare, e nel 1965 fecero anche un viaggio insieme in Spagna e nel sud della Francia. Al ritorno in patria Gilmour cominciò a suonare con altre band, mentre Barrett fondò un gruppo con alcuni suoi compagni di studi: Roger Waters, Richard Wright e Nick Mason. Il quartetto chiamo la band Pink Floyd, dando ufficialmente inizio alla leggenda.

Dopo la pubblicazione di The Piper At The Gates Of Dawn le cose sembravano andare alla grande, ma presto il gruppo si accorse del continuo peggioramento delle condizioni mentali di Syd Barrett. Ciò condizionava in maniera negativa la situazione della band, finché un giorno diventò insostenibile, e quel giorno venne chiamato un altro chitarrista ad affiancare Barrett; David Gilmour. Il suo impatto sulla band fu fondamentale per la creazione e lo sviluppo del classico suono dei Pink Floyd. In poco tempo entrò definitivamente nella band, sostituendo così il compagno.

5 momenti importanti nella vita di David Gilmour: il litigio con Roger Waters

Quello del 1984-1987 fu in assoluto il triennio più duro per la band; Richard Wright fu cacciato, Roger Waters se ne andò, il periodo dopo The Wall portò i Pink Floyd allo scioglimento. Ci fu una faida anche fra David Gilmour e Roger Waters, quest’ultimo infatti dichiarò che dopo la sua uscita, la band sarebbe definitivamente finita, mentre Gilmour e Nick Mason pensavano che dopo aver terminato Pros and Cons, il concept album di Waters, la vita del gruppo sarebbe invece continuata.

Roger Waters in una recente intervista affermò: “Dave e io non siamo amici, non lo siamo mai stati e dubito che lo saremo mai. Va bene così, non c’è ragione per cui lo dovremmo essere“.

5 momenti importanti nella vita di David Gilmour:  il primo album da solista

Il primo album da solista di David Gilmour, dall’omonimo nome, venne pubblicato il 25 maggio del 1978 dalla Harvest Records e dalla EMI. Volò in Francia insieme ad alcuni componenti della band in cui suonava prima di entrare a far parte dei Pink Floyd, i Jokers Wild, quali Rick Willis e Willie Wilson. L’album non ebbe un gran successo, le posizioni più alte nelle classifiche globali erano la diciassettesima, nel Regno Unito e in Germania.

5 momenti importanti nella vita di David Gilmour: The Dark Side Of The Moon

Money, Brain Damage, The Great Gig In The Sky, a un fan dei Pink Floyd sentendo The Dark Side Of The Moon non possono che venire i brividi. Con un sound unico e che ha fatto sognare milioni di persone, album del 1973 rappresenta l’approdo delle numerose sperimentazioni musicali che la band ha a lungo operato sia in fase di registrazione, ma anche durante i live. The Dark Side Of The Moon ottenne un successo planetario, e fu il primo album dei Pink Floyd in assoluto ad entrare nella top 40 degli Stati Uniti. È considerato, sia dai critici sia dai semplici appassionati, uno dei migliori album della storia.

5 momenti importanti nella vita di David Gilmour: Live at Pompeii

Pink Floyd: Live at Pompeii è un film-documentario-concerto del 1974, incentrato sulla musica dei Pink Floyd. Diretta da Adrian Maben, la pellicola è ambientata in Italia, tra le rovine di Pompeii, e in essa si mischiano musica e arte contemporanea. Non fu un’impresa facile, ma i risultati furono notevoli, tanto che David Gilmour dichiarò: “Nessuno di noi pensava che “Live at Pompeii” avrebbe avuto così tanto successo e che sarebbe diventato un classico per così tanta gente. Il merito è tutto di Adrian Maben, ha avuto veramente una grande idea“.

 

 

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