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U2, la storia di “Bad”

Ogni canzone porta con sé una storia che deve essere raccontata, perché spesso nasconde un significato molto più profondo di quello che può lasciare un semplice primo ascolto. E’ per questo che la storia di ogni canzone merita di essere svelata, soprattutto se cela dei temi che possono essere d’aiuto per chi si trova in situazioni difficili. E’ questo il caso di una delle canzoni più apprezzati degli U2, la famosa band irlandese che ha letteralmente segnato la storia della musica, così come i suoi componenti. Si tratta di “Bad” canzone presente nell’album Unforgettable Fire, pubblicato dagli U2 nel 1984. Cosa nasconde il testo e la storia di questo brano?

Come nasce “Bad” degli U2?

Come spesso accade, da una improvvisazione. Il chitarrista The Edge stava mentre stava improvvisando durante una jam session, diede vita a questi accordi. Dopo tre riprese, la versione base fu completata. Si tratta della settima traccia dell’album Unforgettable Fire ed è anche una delle canzoni con maggiore seguito, forse, soprattutto per il suo significato molto sentito, che tra poco approfondiremo. Le registrazioni di quell’album sono state fatte allo Slane Castle, dove gli U2 abitarono fino a quando non furono completate. Durante il loro soggiorno il salotto venne adibito a sala registrazione. Inoltre, la sala da ballo venne utilizzata durante le riprese di “Pride (In the Name of Love)“. 

Qual è il significato di questo brano?

E’ sicuramente questa la parte più importante di questo brano. E’ Bono a dare più spiegazioni sul significato della canzone, benché non manchino -ovviamente- le letture personali dei fan. Il centro della canzone, il tema perno, è l’eroina. In  U2: la guida completa alla loro musica si ritrova una delle prime spiegazioni di Bono Vox in merito a questa canzone. La canzone è associata a Dublino, dove durante gli anni 80 c’era un elevato numero di eroinomani. Sarà nel concerto del 1983, al Radio City Music Hall di New York City, e poi in un’intervista (U2interwiev.com) dell’anno successivo che Bono dirà: “Beh, penso di aver detto di aver scritto la canzone per un mio amico. L’ho scritta anche per me stesso perché puoi essere dipendente da qualsiasi cosa. E sai, quella canzone non parla solo di eroina: parla di un sacco di cose. Nessuna delle nostre canzoni, davvero, è solo una cosa.”

Cosa è successo in realtà?

L’amico di Bono morì, com’è intuibile, di overdose. Era il suo ventunesimo compleanno e una dose letale, lo uccise. Fu per Bono un motivo di ispirazione e in molti dei concerti la introdusse, citando le varie motivazioni. Oltre che essere una grande ferita per lo stesso cantante, è anche un’opportunità per meditare. Una canzone da cui prendere, per tanti versi, esempio.

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