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Lars Ulrich: “I Rolling Stones hanno salvato la nostra carriera”

Tantissime band hanno attraversato momenti di crisi, e i Metallica non hanno fatto eccezione. Essi, nel 2003, sono stati vicinissimi al punto di rottura, a causa di una serie di circostanze legate all’abbandono del bassista Jason Newsted, ai problemi con l’alcol del cantante James Hetfield, e la conseguente tensione creatasi tra quest’ultimo e il batterista Lars Ulrich. Per fortuna, il periodo buio è ormai solo un lontano ricordo. A evitare la rottura della band, sarebbero stati i Rolling Stones, che con il loro tour, a cui avevano invitato i Metallica, hanno salvato l’unione del gruppo.

In seguito, i Rolling Stones hanno chiamato i Metallica, invitandoli a suonare con loro in alcuni concerti in California. “In quel caso ci siamo trovati tutti d’accordo sul fatto che agli Stones non si potesse assolutamente dire di no, e  così abbiamo accettato“, ha continuato il batterista. “Quella, per noi, è stata l’occasione per poter ricominciare da capo. Sia che tu lavori in un team, che il una rock band, devi sempre cercare di ritrovare l’armonia, perché se ne vale la pena, bisogna sempre trovare un modo per risolvere i problemi“. E per loro, la soluzione è stata ritrovarsi al concerto di Mick Jagger e compagni.

I Metallica quindi, dopo uno stop di quasi un anno, si sono ritrovati nel 2005, aprendo due concerti del Rolling Stones a San Francisco, due date che sono servite alla band di Nothing Else Matters come collante. “Questi concerti sono stati per noi un’opportunità per ritrovare noi stessi, sia a livello creativo, sia a livello umano. Siamo riusciti a prepararci per la stesura del prossimo capitolo della storia dei Metallica“, ha spiegato Lars Ulrich.

La musica ha avuto il potere di riparare un danno che alla band sembrava irreparabile. Ricordando com’era suonare insieme, i Metallica sono riusciti a mettere da parte le loro divergenze per concentrarsi su ciò che rendeva tutti felici: suonare e scatenarsi sul palco. Sebbene i Rolling Stones siano stati definiti da Lars Ulrich gli artefici del loro destino, le due band non comunicarono spesso, salvo qualche scambio di parole nel backstage.

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