R3M

5 musicisti espulsi subito dopo il successo delle loro band

Essere cacciati via da una band non è, di per sé, una bella esperienza. Pensare di andarsene dopo aver condiviso sacrifici e fatiche con un gruppo di persone con cui si condividevano gli stessi interessi, può destare forti delusioni e rammarichi.

Tutto questo si aggrava se, per giunta, la band nella quale si militava era ad un passo dal successo. Nonostante non sia facile da assimilare, né da immaginare, l’espulsione di uno o più membri da un gruppo rappresenta una realtà più comune di quanto si creda. Ecco alcuni musicisti vittime di quest’incubo imprescindibile.

5) Dave Abbruzzese – Pearl Jam

Dave Abbruzzese è l’ex batterista dei Pearl Jam. Ha partecipato come membro della band alle incisioni di Ten, che è diventato disco di platino per ben 13 volte e Versus, ritenuto il disco più venduto nella prima settimana dal rilascio. Dopo aver registrato Vitalogy, terzo album del gruppo, Abbruzzese lascia i Pearl Jam. La band spiegò che la separazione riguardasse entrambi, nella fattispecie, il bisogno di Dave di suonare musica e studiarla in ambienti diversi.

Tuttavia, non molto tempo dopo, le cause reali della dipartita di Abbruzzese sono state rese note. Pare che il batterista sia stato allontanato dalla band per una serie di motivi che, egli ha dichiarato di non aver compreso alla perfezione. Relativi, forse, alle due scuole di pensiero adottate da Dave e dal resto del gruppo, troppo discordanti tra loro. Più tardi, il manager del gruppo, ammetterà che le parole di Abbruzzese rispecchiassero a pieno la realtà dei fatti.

4) Andy Nicholson – Arctic Monkeys

Gli Arctic Monkeys fanno prepotentemente breccia nelle charts mondiali nel 2006, pubblicando il loro album di debutto Whatever People Say I Am, That’s What I’m Not. I posteri, l’hanno definito come il disco venduto più velocemente nella storia del Regno Unito. L’album, inoltre, ha riscosso un enorme successo da parte della critica, grazie al quale la band è partita per un tour negli Stati Uniti poco dopo. Purtroppo, verso fine anno, il bassista Andy Nicholson viene allontanato dal gruppo.

Dopo il tour in Europa, infatti, Nicholson comprende di non essere tagliato per i ritmi estenuanti che essere un musicista comporta. Al ritorno della band in Regno Unito, Andy viene cacciato. Ciò nonostante, il bassista è rimasto in ottimi rapporti coi membri del gruppo, riunendosi con gli Arctic Monkeys in occasione del festival di Leeds tenutosi in Agosto del 2006.

3) Topper Headon – The Clash

Topper Headon si unì ai The Clash dopo aver fatto la conoscenza del loro chitarrista, Mick Jones, al bar del Rainbow Theatre di Londra. Dopo una veloce audizione, venne invitato ad unirsi al gruppo e a prendere parte a tutte le dissolutezze che l’ambiente punk prevedeva all’epoca. Nel periodo di permanenza di Headon nella band, questa cominciò a prendere il volo negli UK. Dopo l’immenso successo che London Calling fruttò ai The Clash, Headon sviluppò una fortissima dipendenza dalle droghe che lo rese instabile anche nelle performance dal vivo.

L’ultimatum di Joe Strummer arrivò prima del concerto della band ad Amsterdam, dove, il batterista non riuscì ad allontanare le tentazioni. Topper cominciò a drogarsi davanti ai membri del gruppo che, a quel punto, decisero di cacciarlo. Il periodo successivo alla sua dipartita fu davvero tragico per Headon che, non riuscendo ad affrontare le sue debolezze finì in strada a fare il senza tetto. Fortunatamente, con l’andar del tempo, il batterista ha ritrovato la forza per rialzarsi e sconfiggere i suoi demoni, dedicandosi ad azioni lodevoli sia in ambito musicale che sociale.

2) Syd Barrett – Pink Floyd

I Pink Floyd nascono nel 1965. Nel 1967, la band pubblica The Piper At The Gates Of Dawn, primo album di debutto con il quale riscuotono un notevole successo da parte della critica inglese. Il chitarrista e frontman della band, Syd Barrett, combatte da sempre contro notevoli problemi di instabilità mentale. I consensi raccolti dal gruppo, catapultarono i Floyd di Barrett in un contesto nuovo, esotico e ricco di eccessi, dal quale Syd svilupperà una dipendenza dalle droghe che si rivelerà, per lui, fatale.

Barrett perde ogni cognizione di sé. Scorda le sue chitarre nel bel mezzo dell’esibizione, a volte le spacca e altre si rifiuta di salire sul palco a prescindere. Agonizzante e, ormai, perso in sé stesso, i Pink Floyd decidono di ottemperare alle sue mancanze facendo entrare il giovane David Gilmour nel gruppo; con cui sostituiranno definitivamente Syd a metà del 1968.

1) Nick Oliveri – Queens Of The Stone Age

I Queens Of The Stone Age non riscossero un successo subitaneo. La band si formò a metà degli anni ’90 per poi ricevere i primi riconoscimenti sugli inizi dei 2000. Rated R, disco di debutto dei Queens, rivestì il gruppo di un tenue alone di notorietà. Con Songs For The Deaf, la band riuscì a fare irruzione sulla spietata scena musicale del terzo millennio. Nel 2003, l’album venne proclamato disco d’oro, ma meno di un anno dopo, Josh Homme si assunse l’arduo compito di espellere il suo bassista, Nick Oliveri, dalla band.

Il responso di Oliveri fu postumo. Il bassista si concesse del tempo per maturare la decisione di Homme reputandola, col senno di poi, corretta, dati i problemi d’alcolismo del bassista, più volte manifestatisi anche sul palco. Ciò nonostante, ad oggi circolano ancora voci molto forti riguardo al fatto che Josh abbia deciso di cacciare Nick a causa degli abusi fisici di quest’ultimo ai danni della sua compagna.

Articoli correlati

Condividi