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Dave Grohl ha parlato dei problemi con la droga di Kurt Cobain

Il frontman dei Foo Fighters Dave Grohl ha recentemente parlato di quando Kurt Cobain nel ’92 decise di andare in riabilitazione a causa della dipendenza da eroina.

I 12 mesi tra il tour del ’91 e del ’92

Dave Grohl ha rilasciato un intervista a Kerrang! nella quale parla dei problemi con la droga di Kurt Cobain e delle difficoltà che aveva quest’ultimo a dissintossicarsi. Ma in quegli anni la dipendenza di Cobain non era l’unico dei problemi.

I Nirvana passarono da essere una semplice rock band che girava in furgone a vendere milioni di dischi e attirare, di punto in bianco, l’attenzone di tutti i giovani del mondo che si ripecchiavano nelle loro canzoni. Un’intera generazione era cauta ai loro piedi senza neanche che se ne accorgessero. La pressione e la responsabilità erano alle stelle.

”Nei 12 mesi tra il Festival di Reading del ’91 e quello del ’92 durante il quale siamo stati gli headliner – ha raccontato Dave Grohl – la band è prima esplosa… e poi implosa. Siamo passati da essere una band di tre persone in un furgoncino a vendere milioni di dischi, molte cose sono cambiate e quei 12 mesi sono stati piuttosto caotici”.

Alla grave dipendenza del frontman dei Nirvana quindi, c’era da aggiungere il tour mondiale che era in corso durante quegli anni, la nascita della figlia di Cobain e allo stesso tempo la cura per la custodia della stessa. Courtney Love era stata accusata da una rivista di aver fatto uso di eroina durante la gravidanza e questo procurò molti problemi alla famiglia di Kurt.

I Nirvana non avrebbero dovuto suonare al festival del Reading del ’92

La band fu così sommersa di problemi che la loro esibizione come headliner al festival del reading del ’92 rischiava di essere cancellata. Paradossalmente quello del Reading fu uno dei concerti migliori dei Nirvana

Ricordo che prima dell’inizio del Festival di Reading del ’92 giravano così tante voci circa il fatto che non avremmo suonato. –  ha dichiarato Dave Grohl – Quella sera sono andato nel backstage e alcuni dei miei migliori amici che suonavano nelle band di apertura, non appena mi hanno visto, mi hanno detto ‘Che ci fai qui?’. A quel punto io gli ho risposto ‘Accidenti, siamo gli headliner!’ Alla fine quel concerto è stato davvero un momento rassicurante e magico, perché tutto stava accadendo al momento giusto”.

 

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