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I 5 peggiori scandali del rock

“Sesso, droga e rock’n’roll” sono i tre dogmi che meglio riassumono lo stile di vita di molte rock star,  uno stile di vita che spesso trascina i protagonisti in problematiche e scandali con effetti alle volte devastanti sulla loro carriera, oltre che nella loro vita privata. Tra cause in tribunale e clamorosi danni d’immagine, vediamo quali sono stati i cinque peggiori scandali nel modo del rock.

Il matrimonio di Jerry Lee Lewis

Iniziamo subito da un pioniere del rock’n’roll: Jerry Lee Lewis, da molti riconosciuto come il primo pazzo del rock. Questo non è unicamente dovuto alle sue performance sul palco, ma anche alla sua vita privata. Infatti nel 1957 Lewis si sposò per la terza volta, cosa che all’epoca già da sola poteva colpire, con la cugina di secondo grado, la quale aveva solo 13 anni! Nel sud degli Stati Uniti fino a qualche anno prima ciò non avrebbe costituito un problema (il cantante si sposò per la prima volta a quattordici anni), ma i tempi iniziavano a cambiare, così si decise di mantenere la faccenda segreta. Lo scandalo però scoppiò comunque nel 1958 durante un tour in Inghilterra, a causa di alcuni giornalisti che scoprirono tutto. Le date vennero cancellate e una volta tornato negli USA nessuno nel campo dello spettacolo voleva più aver a che fare con lui. Ripartendo da zero pian piano Jerry Lee Lewis riuscì a rifarsi una carriera. Il matrimonio con la bis cugina Myre durò fino al 1970 e successivamente il cantate e pianista si sposò per altre quattro volte, per un totale di sette.

L’esibizionismo di Jim Morrison

Jim Morrison è stato l’istrionico frontman della band californiana The Doors, capace di trasportare in territori inesplorati l’ascoltatore grazie alle sue liriche che magistralmente si amalgamavano con la musica. Sul palco il re lucertola appariva come una sorta di sciamano agli occhi del pubblico e, durante un concerto della band a Miami nel 1969, fece superare i limiti dell’esaltazione al pubblico quando, dopo aver a gran voce chiesto: “Volete che vi faccia vedere il mio pene?”, passò all’azione esibendo il membro e simulando la simulando la masturbazione e il sesso orale. Questa almeno fu la ricostruzione fatta in tribunale che gli costarono la condanna a sei mesi di carcere (che non scontò mai), anche se di fatto non sono mai state mostrate prove fotografiche o video dell’accaduto. La condanna fu successivamente annullata dal Florida Clemency Board nel 2010.

David Bowie ed il saluto romano

David Bowie nel corso della sua carriera ha portato in scena diversi personaggi dai diversi caratteri, da Ziggy Stardust al duca bianco. Proprio nel periodo in cui personificava quest’ultimo carattere si ambienta la storia di qui stiamo per parlare. All’epoca Bowie faceva largo uso di sostanze stupefacenti, principalmente cocaina, e nel 1976 fu fotografato all’arrivo alla stazione londinese di Victoria Station intento a prodursi in un saluto romano. Nel 1977 Bowie negò che quello fosse un saluto fascista o nazista spiegando:”Stavo solo salutando, lo giuro sulla vita di mio figlio, stavo solamente salutando!”.

Chuck Berry il “guardone”

Tornando ad un grande pioniere del rock parliamo ora di Chuck Berry. La storia che vede protagonista il compositore di “Johnny B. Goode” risale al 1989. All’epoca Berry era proprietario di un ristorante nel Missouri, quando un cuoco gli fece causa, accusando il cantante di aver installato nel bagno delle donne una telecamera nascosta. Ben cinquantanove donne che erano state clienti del locale si dichiararono vittime di questo sistema di telecamere segrete. Le cause legali costarono a Chuck Berry la bellezza di un milione e duecentomila dollari, oltre che una grave macchia alla sua immagine.

Il video di Amy Winehouse

Questa volta i fatti sono temporalmente più vicino a noi. Nel Gennaio 2008 la testata giornalistica britannica “The Sun” mise in circolazione un video di Amy Winehose che fumava quella che atutti gli effetti sembrava una pipa da crack nel suo appartamento nell’est di Londra.  Malgrado la cantante sia stata arrestata ed interrogata, alla fine non furono presentate accuse per mancanza di prove. In compenso la coppia che realizzò il video fu condannata per spaccio di sostanze stupefacenti.

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