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Jethro Tull: la storia di “Thick As A Brick”, perché è una pietra miliare del prog rock?

I Jethro Tull sono una delle band più rappresentative del prog rock, di cui ha plasmato le sonorità insieme a band del calibro dei King Crimson, Pink Floyd e Yes. L’elemento caratterizzante del groppo di “Locomotive Breath” è senza dubbio la presenza nella quasi totalità dei loro brani del flauto traverso, suonato dal cantante, polistrumentista e frontman del gruppo Ian Anderson.

“Aqualung”

Nel 1971 uscì uno degli album più noti e rappresentativi della band, “Aqualung”. Questo nome è legato alla title truck che narra della solitudine di un senza tetto perverso, che si chiama per l’appunto Aqualung. Temi presenti nel già citato Brno, quali le difficoltà della vita, il rapporto con Dio e critica alla società, si possono trovare in altri brano dell’album, come “My God” o “Crossed- Eyed Mary”. Per questo motivo la critica definì questo lavoro dei Jethro Tull un concept album.

Ian Anderson: “”Aqualung” non è un concept”

Malgrado gran parte della critica si trovasse d’accordo sul fatto che “Aqualung” fosse un concept album, a non condividere questa opinione era Ian Anderson, che di quell’album aveva composto la quasi totalità dei brani. In riposta a questa diffusa opinione l’istrionico flautista decise di comporre quello che per lui si poteva veramente definire un concept. Con questo approccio tendente allo scherno il compositore si mise così al lavoro.

Jethro Tull “Thick As A Brick”

Nel 1972 venne al fine pubblicato quello che molti definiscono il capolavoro dei Jethro Tull: “Think As A Brick”, Anderson portò all’estremo l’idea di concept album, facendo in modo che il disco contenesse un’unica canzone della durata di più di quaranta minuti e che si interrompeva solo a causa della necessità di passare dal lato A al B. All’interno di questa composizione si possono distinguere varie canzoni differenti che sono però collegati tra loro da raffinate parti strumentali.

Il testo di “Thick As A Brick”

Il concept non si limitava unicamente all’universo musicale, ma si diramava anche nella narrativa creata appositamente per questo lavoro. I testi sono infatti presentati come prodotto letterario d un giovane prodigio della poesia, Gerald Bostock, di soli 10 anni. Quest’ultimo si sarebbe aggiudicato il primo posto in un premio di poesia proprio grazie al testo di “Thick As A Brick”, salvo poi essere squalificato per aver detto una parolaccia in diretta TV.

Jethro Tull e la copertina dell’album

Anche la copertina si lega all’intero concept. Nella sua versione originale il disco non era infatti contenuto in una comune copertina di cartone, ma protetto da un vero e proprio giornale appositamente ideato dalla band. La prima pagina ovviamente era dominata dalla notizia riguardante Gerald Bostock. Il resto delle pagine proseguivano poi con altri articoli per lo più satirici, nonché vignette e parole crociate. Quest’ultime spesso venivano compilate, rendendo molto difficile la possibilità di trovare questa particolare copertina in perfette condizione. Ian Anderson ha dichiarato che fu necessario più tempo ad inventare tutti gli articoli che a comporre il disco.

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