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Le cinque canzoni Rock con il miglior assolo finale

Il mito del Rock porta con sé una prestigiosa scia di eclettismo artistico. L’estro e la tecnica dei propri capostipiti si è prestata, nel corso degli anni, a tenere alto il nome di una corrente culturale che, a prescindere dalle epoche, ha irrotto nel cuore delle persone; stabilendosi in pianta stabile. Le più immense personalità nel panorama musicale hanno istituito, attraverso il loro inconfondibile sound, i canoni principali per renderne unica l’opera.

Su tutte, spicca sicuramente, quella del chitarrista. Una figura eterea, mistificata dalle storie e dalle leggende che hanno intriso di magia la storia del Rock e che, ancora oggi, risuonano, attraverso gli echi delle generazioni come vere e proprie parabole da tramandare ai posteri. Attraverso la chitarra e l’imponenza sonora tipica dello strumento, alcuni musicisti si sono distinti per aver dato alla luce alcune pietre miliari della cultura moderna, non solo in termini musicali. In questa classifica, abbiamo raccolto alcune delle canzoni con i migliori assoli finali mai scritti.

5) Red Hot Chili Peppers – The Zephyr Song Live Version

Il sound dei Red Hot Chili Peppers si proclama, sin dai primi anni, rivoluzionario e assolutamente unico. Capace di collimare diversi stili senza mai risultare prolisso ed ergendosi alla base di melodie meravigliose ed attentamente studiate. La spensieratezza con la quale i membri della band hanno proposto i loro brani dal vivo, li ha resi ancor più iconici, considerando l’elevatissima caratura dei fraseggi di Flea al basso e l’esuberanza straordinaria della chitarra di John Frusciante. The Zephyr Song è una canzone del 2002, tratta da By The Way, che dal vivo si chiude con un meraviglioso assolo di chitarra che, in poche note, riesce a racchiudere perfettamente l’altissimo apporto emotivo con cui la band si è, da sempre, approcciata alla musica.

4) B.B. King – The Thrill Is Gone (1969)

La chitarra di B.B. King ha rivoluzionato completamente i paradigmi concettuali con cui il Blues veniva, prima di lui, definito. Parliamo di un artista assolutamente immenso; fonte d’ispirazione principali di alcuni dei Bluesman e dei Rocker più importanti per le rispettive correnti. La sua musica è rimasta eterna. Struggente e genuina, la sua voce si sposava alla perfezione con il pianto languido di Lucille, l’inseparabile chitarra che ha accompagnato B.B. lungo tutto il suo percorso. The Thrill Is Gone rappresenta uno dei punti più alti per il Blues e, per la musica moderna. Nel suo assolo finale, B.B. King tesse uno scenario meravigliosamente ottimistico, semplice e spontaneo che,nel corso degli anni, ha commosso milioni di persone.

3) The Eagles – Hotel California (1976)

Ci troviamo innanzi ad una meticolosa manifestazione di maestria che, ancora oggi, risuona tra le corde di migliaia di chitarristi, a prescindere dal loro livello. L’assolo finale di Hotel California ha reso l’intero brano una gemma da preservare della storia del Rock. Una serie di frasi, la cui reinterpretazione andrebbe trattata assolutamente con i guanti. Le chitarre di Hotel California assumono diversi stadi, pur mantenendo, come unica costante, l’emozione assoluta. Le note che compongono le frasi del solo, avvolgono totalmente l’ascoltatore, gettandolo in un’esperienza immersiva ed extra sensoriale magnifica.

2) Dire Straits – Sultans Of Swing (1978)

Con Sultans Of Swing, Mark Knopfler ha raggiunto un punto di massima espressione che l’ha consacrato nell’Olimpo dei migliori chitarristi di tutti i tempi. L’assolo contenuto nel brano è manifesto di eclettismo allo stato brado. Esente da effetti di qualsivoglia tipo, come di sbavature, ogni frase del solo è studiata nei minimi particolari per emozionare l’ascoltatore nota dopo nota. Nulla è lasciato al caso in Sultans Of Swing, dalla sezione ritmica alle mirabolanti azioni di Knopfler alla chitarra, rendendolo un brano essenzialmente perfetto e assolutamente incontestabile.

1) Pink Floyd – Comfortably Numb (1979)

Comfortably Numb è un capolavoro assoluto, sul quale ogni elogio risulterebbe, ormai, superfluo. Sin dall’inizio, il brano trasporta l’ascoltatore attraverso il delirio onirico di Pink, personaggio principale del Concept Album capolavoro di Roger Waters, The Wall. Atmosfere cupe e lisergiche, nelle quali rabbia e timore sguazzano senza remore alcuna, logorando profondamente un contesto, già di per sé, in totale collasso.

Sebbene il brano sia contraddistinto da due soli, il primo funge da introduzione allo squarcio trionfale posto in conclusione. Un tripudio musicale deciso e tagliente getta l’ascoltatore in un turbine d’emozioni contrastanti, durante il quale aggressività e adrenalina si scontrano con melodie brillanti, commoventi, mai tetre. Comfortably Numb rappresenta, probabilmente, il punto più alto dell’estro artistico di David Gilmour, fondendo meravigliosamente l’emotività che, da sempre, ha contraddistinto il suo playing con estrosi esempi di tecnicismo chitarristico.

 

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