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Mia Martini, 5 curiosità che non conosci sulla cantautrice italiana

In molti considerano Mia Martini come una delle immagini più iconiche e rappresentative all’interno della musica e del cantautorato italiano. La cantante, che ha fatto la storia della musica italiana non soltanto per il suo incredibile talento, ma anche per tutte le vicende e vicissitudini che l’hanno riguardata, merita di essere ricordata per la sua abilità canora, per quanto questa stessa sia stata, spesso, secondaria rispetto a numerosi altri elementi che si sono moltiplicati negli anni è che l’hanno riguardata direttamente e indirettamente. Vogliamo ricordare Mia Martini attraverso 5 curiosità che non conosci sulla cantautrice italiana o che, in qualche modo, risultano essere di non semplice conoscenza per tutti.

Perché Mia Martini si chiamava così?

La prima curiosità che merita di essere sottolineata su Mia Martini riguarda il suo nome d’arte. Come molti sapranno, all’anagrafe Mia Martini era conosciuta come Domenica Rita Adriana Bertè. Tuttavia, l’adozione del suo nome d’arte l’ha portata a ottenere un grandissimo successo, e a diventare iconica e particolarmente conosciuta nell’ambito della storia della musica. Il motivo del suo pseudonimo dipende dall’attrice Mia Farrow, mentre il fantomatico cognome Martini è stato suggerito da Alberigo Crocetta, che ha scelto lo stesso in un elenco delle parole italiane maggiormente conosciute all’estero. A partire dal febbraio del 1971, la cantante ha adottato il suo pseudonimo, divenendo celebre per lo stesso.

Il record di Mia Martini a Sanremo

Per quanto Mia Martini non abbia mai conosciuto la vittoria all’interno del Festival di Sanremo, che non l’ha mai premiata per le sue realizzazioni di grandissimo livello, la cantante ha ottenuto un particolare record all’interno della kermesse musicale: è stata la cantante che ha detenuto il record in solitaria per i premi della critica ottenuti. In effetti, la stessa, ha ottenuto il premio nel 1982 per E non finisce mica il cielo, nel 1989 per Almeno tu nell’universo e nel 1990 per La nevicata del 56. A questi si aggiungono i premi ottenuti nel 1992, tra i quali spicca la targa del comune di Sanremo, per Gli uomini non cambiano. Per questo motivo, a partire dal 1996, il premio della critica sanremese è stato intitolato proprio alla cantautrice.

La leggenda di Mia Martini e della sfortuna

Curiosità certamente meno sconosciuta ma che, anzi, ha portato alla trattazione nell’ambito della storia della musica italiana è quella secondo la quale Mia Martini portasse sfortuna. La leggenda, che si è moltiplicata all’interno di diversi ambienti lavorativi e discografici, ha portato la stessa a vedersi annullati numerosi concerti, proposte lavorative e non solo punto negli ultimi anni, Mia Martini visse di una emarginazione particolarmente crescente, come raccontato da Tullio De Piscopo, il quale ha spiegato che, in occasione di alcuni viaggi in aereo, Mia Martini doveva sedere in terza classe per stare lontana dai colleghi, che temevano la sua influenza negativa.

Il rapporto tra Mia Martini e Ivano Fossati

Altra curiosità che spesso è serpeggiata all’interno degli ambienti cronachistici e di gossip è riguardante il rapporto, sia sentimentale che professionale, tra Ivano Fossati e Mia Martini. Anche quando i due si sono allontanati, il sentimento che la cantautrice provava nei confronti del musicista genovese era forte, tanto che, come racconta Dori Ghezzi, quando ebbero modo di incontrarsi all’interno di uno studio di registrazione per volere della stessa seconda moglie di De Andrè, la cantante si illuminò in volto, avendo una reazione particolarmente felice, così come tutte le volte nelle quali, all’interno delle interviste, si parlava di Ivano Fossati.

L’ultimo lavoro discografico di Mia Martini

Prima di trovare la morte, Mia Martini ha regalato, alla storia della musica italiana, un ultimo lavoro discografico di grandissimo livello: La musica che mi gira intorno. Il progetto discografico in questione si basa sulla rivisitazione di alcuni dei brani più celebri che siano presenti all’interno della tradizione italiana. Tra questi, basti citare i seguenti: Lucio Dalla (Stella di mare), Vasco Rossi (Dillo alla luna), Edoardo Bennato (Tutto sbagliato baby), Zucchero (Diamante), Ivano Fossati (I treni a vapore – La Musica che gira intorno – La Canzone popolare), Fabrizio De André (Hotel Supramonte – Fiume sand Creek), Francesco De Gregori (Mimì Sarà), Mimmo Cavallo (Viva l’amore) e Dario Baldan Bembo (Piccolo Uomo).

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