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La lista dei 10 migliori album di debutto per R3M

Gli album di debutto rappresentano, nella maggior parte dei casi, il modo migliore per presentarsi sulla scena musicale per un artista o per una band. Spesso proprio i primi album sono quelli migliori. Per quanto riguarda, invece, i primi album, ce ne sono alcuni che hanno segnato la storia del rock.
In quest’articolo, ci occuperemo di parlare dei 10 tra gli album di debutto più belli di sempre.

1) Appetite for Destruction: l’album di debutto dei Guns N’ Roses è stato pubblicato il 21 luglio del 1987. E’ considerato uno degli album più belli e importanti della storia del rock. In effetti, si tratta di uno dei migliori esordi possibili da parte della band statunitense. La rivista Rolling Stone l’ha posizionato al quarto posto dei 100 migliori album di debutto. Innovazione, canzoni e grande repertorio musicale caratterizzano un grandissimo prodotto artistico. L’album inizia con la celebre “Welcome to the Jungle”, canzone scritta a Seattle da Axl Rose.

 

Il cantante statunitense incontrò un vecchio uomo, un barbone, che gli disse “Sei nella giungla!”. Il successo per l’album arrivò non immediatamente, ma dopo un anno dalla pubblicazione aveva già ricevuto 18 platini. Fu l’album più venduto di sempre negli Stati Uniti. Nel tempo è stato apprezzato sempre di più anche dalla critica. Ad oggi, è considerato uno degli album più belli della storia della musica, sicuramente il più importante dei Guns.

2) Led Zeppelin: album di debutto dell’omonima band, rappresenta il miglior modo, per i britannici, di entrare a far parte della musica di livello. L’album, conosciuto anche come Led Zeppelin I, è stato pubblicato il 12 gennaio 1969. Qualche settimana dopo, è stato pubblicato anche nel Regno Unito. Led Zeppelin rappresenta uno dei simboli più importanti della storia del rock. Una vera e propria pietra miliare. La rivista Rolling Stone ha posto al 29° posto dei 500 migliori album della storia della musica. La copertina rappresenta, nel migliore dei modi, l’animo della band.

E’ mostrato infatti il disastro di un Led Zeppelin, avvenuto nel 1937. Il fuoco e le fiamme di quel disastro rappresentano la potenza del rock della band. Il dirigibile, invece, l’ispirazione della formazione stessa, che ha scelto questo nome. L’album è ancora lontano da quelle sonorità che poi saranno attribuite ai Led Zeppelin. Troviamo, infatti, sonorità molto più blues. Secondo la critica, l’album è stato in grado di cambiare la concezione del rock a partire dagli anni ’70. E’ anche l’album dell’affermazione di Jimmy Page, che diventerà uno dei chitarristi migliori della storia.

3) The Doors: si tratta, ovviamente, dell’album di debutto dell’omonima band statunitense.  L’album della band capitanata da Jim Morrison è stato pubblicato il 4 gennaio 1967. La rivista Rolling Stone l’ha posto al 42° posto dei 500 migliori album della storia. All’interno dell’album ci sono alcuni brani che rappresentano delle vere e proprie icone del rock. Alabama Song, ad esempio, un testo di Bertol Brecht e Kurt Weill. Altri brani fondamentali sono “Light My Fire” e “The End”. L’album ha ricevuto un giudizio più che positivo dalla maggior parte della critica. Addirittura, secondo Piero Scaruffi, l’album è il quinto in una lista dei cento migliori album della storia. Impatto discreto c’è stato anche sul mercato. Ha ottenuto dischi di platino in Canada, Francia, Germania, Regno Unito, Stati Uniti e Svizzera.

4) The Rolling Stones: omonimo album di debutto anche per la band britannica. In questo caso, non si tratta di una vera e propria consacrazione musicale per la formazione. L’album era già molto atteso, e si trattò di una conferma di qualità già conosciute. L’album è stato pubblicato dalla Decca Records il 16 aprile 1964. Sono presenti, all’interno del prodotto, 12 canzoni, di cui nove sono cover. Una sola canzone è stata realizzata dalla coppia Jagger – Richards: Tell Me.

Questa canzone fu, poi, tradotta dall’Equipe 84 e pubblicata come “Quello che ti ho dato”. Tra le cover più importanti, ci sono “Carol” di Chuck Berry e “Route 66” di Bobby Troup. Le altre due canzoni vedono la firma di un certo Nanker Phelge. Si tratta di uno pseudonimo utilizzato dalla band per indicare le canzoni scritte da tutti i membri della formazione. Phelge era un amico di Jagger e Richards che condivise con loro un’abitazione.

5) Are You Experienced: è, secondo la critica, uno degli album di debutto più belli di sempre. Pubblicato nel maggio del 1967, si tratta del debutto della Jimi Hendrix Experience. Fu pubblicato prima nel Regno Unito e poi negli Stati Uniti. Infatti, in America fu pubblicato dopo il Monterey Pop Festival, quando Hendrix diede fuoco alla sua Fender sul palco. L’album fu poi ripubblicato da diverse etichette in formato diverso, con un ordine differente delle tracce e con l’inserimento dei singoli. In Inghilterra arrivò secondo nelle classifiche, solo dopo “Sgt. Pepper’s Lonely Hearts Club Band”. Secondo il Rolling Stone, fu il quinto album più bello dell’ultimo ventennio.

6) The Velvet Underground & Nico: è una delle pietre miliari del rock, uno degli album più belli che siano mai stati realizzati. Si tratta dell’album di debutto della rock band Velvet Underground, pubblicato il 12 marzo del 1967. Andy Warhol, che realizzò la celebre copertina dell’album, fu anche il produttore di questo stesso. Decise di invitare alle registrazioni la cantante tedesca Nico, in modo che la band acquisisse popolarità. La sua voce è presente in tre pezzi: “Femme Fatale”, “All Tomorrow’s Parties” e “I’ll Be Your Mirror”. Il pezzo più famoso dell’album è, ovviamente, il singolo “Sunday Morning”.

La dolcezza e la pacatezza di questa canzone fanno da sfondo ad una grande complessità di turbe psicologiche. Fu lo stesso Warhol a suggerire alla band di utilizzare questo tema all’interno di una loro canzone. L’album non ebbe successo immediato, ma a posteriori è uno degli album con iù successo e più importanti della storia. Infatti, grazie anche alla mancata competenza della casa discografica, fu un vero e proprio insuccesso. I negozi di dischi e le stazioni radio bandirono l’album in poco tempo. Soltanto anni dopo ci fu una preziosa rivalutazione da parte della critica. La rivista Rolling Stone ha posizionato l’album al 13° posto dei 500 migliori album della storia.

7) Black Sabbath: si trattò, inizialmente, di uno degli insuccessi più grandi per la critica. L’album di debutto dell’omonima band fu pubblicato il 13 febbraio del 1970. Qualche mese dopo, fu pubblicato anche negli Stati Uniti. L’album rappresenta un misto tra psichedelia e heavy metal. Ciò non fu apprezzato dalla critica che bollò negativamente l’intero prodotto. Le atmosfere cupe e suggestive suggerite nel nome si perdevano nei troppi assoi. Così il Rolling Stone considerò “negativo” l’intero album. F, addirittura, per altri giudizi. Soltanto successivamente i giudizi cambiarono. L’album è stato rivalutato e la stessa rivista Rolling Stone ha capovolto il suo giudizio. Ha assegnato, infatti, il massimo dei voti all’album dei britannici.

8) Piper At the Gates of Down: non poteva mancare, in questa n Graphophone Company. Grazie a quest’album, il rock psichedelico ha subito un bruscostra lista, l’album di debitto dei Pink Floyd. L’album è stato pubblicato il 5 agosto del 1967 dalla Columbiao cambiamento di direzione. La direzione (unica nella storia dei Pink Floyd) di Syd Barrett crea un album completamente unico nella discografia dei britannici. I testi ora sono bizzarri, ora fantastici e quasi favolistici. Ora, invece, si assiste a passaggi psichedelici o solo musicali. Secondo la critica, l’album è l’antisegnano di numerosi generi che sono, poi, nati successivamente. Fu definito come il capolavoro di Syd Barrett.

9) Please Please Me: pubblicato anche come “Introducing… the Beatles!” è l’album di debutto dei Beatles. E’ stato pubblicato il 22 marzo del 1963. 39° su 500 migliori album della storia della musica secondo la rivista Rolling Stone, rappresenta un grandioso debutto da parte dei britannici. Prima della pubblicazione dell’album, la band aveva già pubblicato due singoli, molto apprezzati da pubblico e critica. Nell’album sono presenti 8 brani originali e 7 cover. Si trattò non solo di un grande successo, ma anche di un prodotto abbastanza innovativo per l’epoca. L’album, un vero e proprio record, fu registrato in sole 15 ore.

10) Uknown Pleasures: concludiamo questa nostra lista con l’album di debutto dei Joy Division. Secondo la rivista Rolling Stone, l’album è il 20° tra i 100 migliori album di debutto della storia. Si tratta di un vero e proprio simbolo della musica rock, pubblicato il 15 giugno del 1979. La critica ha considerato l’album come il caposaldo del cosiddetto gothic rock. Sono stati apprezzati fin da subito, infatti, non solo la voce di Ian Curtis, ma anche le sonorità e i testi malinconici. Le registrazioni avvennero in poco tempo e furono anche piuttosto sofferte. Si voleva ricercare, infatti, un suono quanto più freddo possibile. Molto apprezzato, ovviamente, anche da riviste punk e new wave.

di Bruno Santini (Nefele)

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