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Metal: top 5 intro acustiche

Il genere metal, soprattuto nelle sue connotazioni più hard, non è non al grande pubblico per la sua leggerezza e delicatezza di suono. Gli appassionati, al contrario, sanno che anche in questo stile ci sono brani che si distaccano, quantomeno in parte, dallo stereotipo che si è creato nel corso degli anni. Ci sono casi, per esempio, in cui gli strumenti elettrici vengono accantonati a favore di chitarre acustiche. Questo espediente è usato soprattutto nelle intro, per poi dare un senso di esplosione sonora con l’ingresso appunto degli strumenti elettrici. Ecco qua cinque esempi in cui il concetto appena espresso è diventato realtà.

Ozzy Osbourne – “Diary Of A Madman” 1981

Randy Rhoads è considerato un virtuoso della chitarra, tra i musicisti più influenti nella storia del genere. La sua maestria era altrettanto incredibile con le chitarre elettriche e classiche e ha sfruttato ogni opportunità per farlo capire a tutti. Probabilmente la sua parte acustica più famosa è sulla title track dall’album “Diary of a Madman” di Ozzy Osbourne. L’introduzione della canzone di chiusura è inquietante, con la giusta quantità di musica classica inserita per renderlo heavy metal sensazionale. L’inizio della canzone enfatizza il riff che successivamente prenderà la scena all’interno del brano.

Metallica- “Battery” 1986

I Metallica sono una delle band più famose ed amate dell’universo metal. Tra le loro canzoni sono presenti alcuni esempi di grandi introduzioni acustiche, ma nessuna ha lo stesso effetto del brano di apertura del capolavoro della band “Master of Puppets”. Essendo la prima traccia del disco, l’introduzione acustica della canzone funge anche da intro acustico dell’intero disco, con quello che si potrebbe considerare un effetto sorpresa. La bellissima parte acustica fluisce così perfettamente nel riff che si fonde in una maniera tale che la band non cerca nemmeno di replicarlo dal vivo affidandosi invece alla versione registrata.

Alter Bridge – “Blackbird” 2007

Trattando questo brano, dobbiamo precisare che tecnicamente non è una parte puramente acustica poiché la melodia è raddoppiata su una chitarra elettrica. Ciò nonostante è così ben scritta che sarebbe stato sbagliato lasciarla fuori. Conosciamo tutti e amiamo il duo di Mark Tremonti e Myles Kennedy, ma con il brano “Blackbird”, tratto dall’omonimo album, hanno davvero superato se stessi creando una canzone così epica che si distingue chiaramente dal resto del loro repertorio. I testi sono stati scritti in memoria dell’amico di Kennedy che morì nel periodo in cui la canzone veniva completata e si abbinano perfettamente all’atmosfera cupa ma gloriosa del brano.

Machine Head – “Clenching The Fists Of Dissent” 2007

Si possono dire molte cose su Rob Flynn ed i Machine Head, ma una cosa è certa: sa come scrivere belle canzoni heavy. In uno dei migliori dischi della band, “The Blackening”, Flynn ha incanalato il suo James Hetfield interiore e ha inventato un’introduzione acustica simile a una batteria, per la canzone Clenching the Fists of Dissent” che è l’apertura per l’album (proprio come la sopracitata “Battery”). A differenza della canzone dei Metallica, l’intro introduce alcuni tamburi in marcia per preparare davvero l’ascoltatore all’assalto costituito dal riff principale.

Slash – “Anastasia” 2012

Slash, oltre ai dischi dei Guns N’ Roses, nel corso della sua carriera ha pubblicato anche lavori da solista. Tutti sappiamo che è un talentuoso cantautore ed un chitarrista straordinario, capace di tirare fuori i migliori assoli e i riff più accattivanti, ma raramente si era messo in mostra con la chitarra acustica. “Anastasia” dal secondo album di Slash “Apocalyptic Love” mostrò al mondo proprio questa parte del suo talento con un’intro che aveva un’atmosfera quasi classica. Non sorprende che questa canzone sia diventata una delle preferite dai fan del disco, nonché una parte permanente dei concerti dal vivo.

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