R3M

I 5 momenti più bizzarri del processo contro i Led Zeppelin

Ve la ricordate Stairway to Heaven? Sì, sicuramente, ne siamo sicuri al 100%. Ma vi ricorderete anche di quel famoso processo contro i Led Zeppelin per la questione plagio della canzone stessa. Si tratta di uno dei casi processuali sul plagio musicale più famosi e celebri di sempre. La sentenza d’accusa era stata fatta partire nel giugno 2016 ma due anni dopo, nel 2018, il giudice riscontrò dei vizi di forza. Nell’udienza successero varie cose bizzarre, ecco i 5 momenti più strani, divertenti e significativi.

1. Reunion

Il processo riunì i Led Zeppelin. O meglio, li fece riunire tutti nell’aula di tribunale, ma non ritornarono effettivamente insieme. Eppure, i vari componenti rimasti (tutti eccetto il batterista John Bonham, scomparso nel 1980) si sentivano molto bene ed erano tranquilli, nonostante ci fosse la paura di una denuncia importante. In particolare modo, Jimmy Page sembrava essere il più divertito dalla vicenda.

2. Partita di biliardo

I vari avvocati, sia quelli difensori della band che l’accusa, hanno spesso tirato fuori elementi decisamente strani. L’accusa chiese infatti a Robert Plant se avesse giocato a biliardo con i membri degli Spirit (band che nel 1968 scrisse Taurus, la canzone che, secondo l’accusa, fu plagiata da Jimmy Page). Plant rispose di non ricordarsi assolutamente questo dettaglio e, anzi, disse che non i 5 album degli Spirit non hanno fatto (e non faranno mai) parte della collezione di dischi di Plant.

3. Il fan con la Stratocaster

La giuria e le varie guardie giudiziarie fecero parecchia fatica a contenere i vari fan dei Led Zeppelin. I vari fan, soprattutto femminili, erano disposti a tutto per difendere i loro beniamini. Un uomo infatti corse nell’aula di tribunale impugnando una Fender Stratocaster con la speranza di farsela autografare da Jimmy Page. Non ci riuscì per “colpa” della celerità delle guardie.

4. Plagio da Mary Poppins

Il terzo giorno di processo successe una cosa veramente assurda. L’accusa, probabilmente con l’intenzione di suscitare ilarità, fece un’azione davvero divertente. L’accusa ritenne infatti che l’ispirazione cruciale per Page non venne dagli Spirit, ma Chim Chim Cher-ee. Il brano fa parte della colonna sonora del famosissimo musical Mary Poppins della Disney. Immaginate la faccia divertita di Page mentre le canzone veniva fatta ascoltare nell’aula.

5. Jimmy Page non stava fermo

Durante tutto il processo, Jimmy Page non riusciva a trattenersi dal suonare (anzi, far finta di suonare) ogni volta che veniva fatta partire Stairway to heaven. Sul banco dei testimoni, Page immaginava di suonare dei tamburi inesistenti (ricordando alcuni gesti tipici di John Bonham). Perfino quando venne suonata Taurus – la canzone presa dall’accusa come canzone originale e plagiata da Page – il chitarrista non poté fare a meno di seguire il ritmo con entusiasmo, annuendo con la testa.

Articoli correlati

Condividi