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Elvis Presley e l’esercito, la storia del rock’n’roll matador

Elvis Presley è stato un degli artisti più influenti della storia della musica rock e non solo, diventando una vera e propria icona culturale. Pubblicò il suo primo singolo “That’s All Right Mama” nel 1954 sotto la piccola etichetta indipendente Sun record di Memphis, che tra l’altro successivamente scoprì altri munisti leggendari come Johnny Cash, Jerry Lee Lewis, Roy Orbison e Carl Perkins. Nel ’56 fece la sua prima apparizione televisiva sconvolgendo i ben pensanti dell’epoca in tutti gli Stati Uniti d’America.

L’ascesa di Elvis Presley

Da quel momento fu un’ascesa continua. Sempre nel ’56 uscì il primo film che lo vide in qualità d’attore, “Love Me Tender”, che riscosse un successo enorme. La canzone omonima, interpretata da Elvis all’Ed Sullivan Show in anteprima, ricevette così tante prenotazioni ai negozi di dischi, da diventare disco d’oro ancor prima di uscire effettivamente sul mercato. Nel ’57 uscirono invece “Loving You”, il primo a colori, e “Jailhouse Rock”, che contiene l’iconica scena di danza.

La chimata alle armi

Nel 1958 iniziarono invece le riprese di “King Creole”. Tutto però stava per finire, in quanto ad Elvis era stata recapitata la lettera di chiamata alle armi durante le riprese del film precedente. Il cantante ed attore ottenne una deroga per ultimare le riprese del suo quarto film. Il suo ingresso nell’esercito fu una bomba mediatica ed ogni passaggio, dal giuramento al taglio di capelli, in particolare quest’ultimo, fu seguito da fotografi e telecamere.

Elvis Presley in Europa

Non per questo Elvis Presley ricevette vantaggi o favori, anche perché era lui stesso a non volerne. Questo sia per un suo senso del dovere, che per guadagnarsi il rispetto dei suoi compagni, che inizialmente lo guardavano con diffidenza, ma poi capirono che era un ragazzo come loro. La prima parte del suo addestramento si tenne in USA, per poi essere mandato in Germania, a Brema. Anche il suo arrivo in Europa attrasse migliaia di ammiratori e media. Fu qui che lo soprannominarono “rock’n’roll matador” a causa dell’eccitazione che portava ovunque andasse.

Le nuovi passioni e l’amore

Fu durante questo periodo che Elvis scoprì nuove passioni. La prima fu sicuramente l’opera lirica, che lo spinse, al suo rientro in patria nel 1960, a registrare delle sue interpretazioni di alcuni brani celebri. Ne sono un esempio “It’s Now Or Never”, che si rifaceva a “’O Sole Mio” , e “Surrender”, ossia “Torna A Surriento”. Un’altra scoperta per Presley fu il karate. Alla sua morte, nel 1977 era cintura nera ottavo dan e nel 1974 lo coinvolsero nella realizzazione di un documentario sulle arti marziali in cui nel duo dojo spiegava alcune tecniche. Il documentario non venne mai pubblicato all’epoca, ma oggi se ne possono trovare degli estratti con una semplice ricerca su YouTube. Fu inoltre in Germania che fece la conoscenza di Priscilla, sua futura moglie.

I lati negativi degli anni sotto le armi

Purtroppo non ci furono solo esperienze positive, anzi, fu in questo periodo che ebbero luogo due degli eventi che più influenzarono la vita del cantante. La prima fu la morte della madre Gladys dovuta a dei problemi al fegato, a cui Elvis Presley era legatissimo, tanto che quando il padre Vernon si risposò, non presenziò al matrimonio. Inoltre fu sotto le armi che iniziò ad assumere anfetamine, cosa che prima non aveva mai fatto. Non lo fece di sua iniziativa, all’epoca era infatti normale nell’esercito dare ai soldati questo tipo di sostanza, anche perché era un farmaco del tutto legale, che all’epoca veniva somministrato ai bambini che mostravano deficit di attenzione.

Il ritorno di Elvis in patria

Quando nel 1960 Elvis tornò in America aveva paura che si fossero dimenticati di lui. In realtà il suo manager, il Colonnello Tom Parker, era riuscito a mantenerlo sempre al centro dell’attenzione. Tanto per iniziare, prima della partenza, aveva fatto registrare a Presley diverse canzoni, tanto che vennero pubblicati singoli anche nel biennio ’58-’59, ossia mentre Elvis era sotto le armi. Di questi “Don’t”, “Hard Headed Woman” e “A Big Hunk O’ Love” raggiunsero il primo posto in classifica. Inoltre i giornali erano pieni di articoli su di lui, così che, quando arrivò il giorno del duo ritorno, l’hype, come si direbbe oggi, era altissimo.

L’accoglienza riservata ad Elvis Presley

Quando arrivò negli Stati Uniti fu organizzata una seguitissima conferenza stampa, durante la quale Elvis dichiarò che: “L’esercito insegna ai ragazzi a pensare come uomo”. Il ritorno a Memphis, dove si trova Graceland, la villa di Elvis ad oggi museo, fu organizzato in treno. Questo perché il Colonello Parker aveva programmato una serie di fermate in diverse città lungo il tragitto che erano state largamente pubblicizzate, così che ovunque Elvis Presley venne accolto da folle festanti, come un eroe.

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