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Rockstar ed automobili: i 5 migliori modelli

“I’m In Love With My Car” cantava fieramente Roger Taylor dei Queen nell’omonimo pezzo che fece da B-Side a “Bohemian Rhapsody” nel 1975. Questa frase è abbastanza esplicativa per quanto riguarda il rapporto fra molte rock stars e le loro automobili. Alcuni apprezzano avere auto veloci come le Ferrari, altri eleganti come le Rolls Royce, altri le customizzano per renderle il più stravaganti, mentre altri le prendono di qualsiasi tipo. Entriamo dunque dei garage di alcune delle più famose star della musica rock, per scoprire quali gioielli nascondono al loro interno.

Elvis Presley: la “Pink Cadillac” del 1955

Partiamo subito con il re del rock’n’roll: Elvis Presley. Lui era un vero e proprio collezionista, tanto che ad oggi a Graceland, la sua casa-museo, una zona è completamente dedicata alle automobili. In esposizione ce ne sono una ventina, che ciclicamente vengono cambiate, in modo tale di esporle tutte. Probabilmente il modello che più viene associato ad Elvis è la Cadillac Fleetwood che fece verniciare di rosa. In origine infatti il mezzo era blu, ma volendolo regalare alla madre pensò fosse cosa gradita colorarla di rosa. Una caratteristica della madre era quella di non avere la patente. Così Presley utilizzò l’automobile in particolare nei primi anni di carriera, facendola diventare un vero e proprio marchio di fabbrica.

Janis Joplin: la Porches 356 psichedelica

Passiamo ora ad una delle più amate cantanti di sesso femminile: Janis Joplin. Nel 1970 registrò un brano a cappella solo pochi giorni prima di morire di overdose, che si intitolava “Mercedes Benz”. Ciò nonostante in realtà la vera passione dell’artista erano le moto e, ovviamente, la sua Porche 356 con tettuccio convertibile. Non si tratta però di un normale modello di Porsche, almeno per quanto riguarda l’estetica. Infatti Janis Joplin, che viveva a San Francisco nel periodo hippie, la fece ridipingere da un artista locale con dipinti psichedelici che ben rispecchiano l’anima di quel particolare periodo storico.

John Lennon: la Rolls Royce Phantom  dalle tinte poco classiche

Per quanto concerne auto psichedeliche però Janis Joplin non si deve sentire sola. Un altro cantante che fece decorare la sua auto in maniera simile fu John Lennon. Malgrado la sua prima automobile fu una Ferrari 330, lui non fu mai un vero appassionato di automobili. Ciò non toglie che ogni tanto si possano fare eccezione, come quando fine anni ’60 acquistò una Rolls Royce Phantom, nuova di zecca e multi accessoriata, in poche parole l’auto più costosa che riuscì a trovare. Il ragazzo di Liverpool però non gradiva il nero classico del mezzo, così decise di farla riverniciare con tinte e fantasie tra il barocco e lo psichedelico.

Mick Jagger e Robert Plant: il fascino di 007

Proseguiamo con altre due icone della musica rock britannica: Mick Jagger e Robert Plant. I due inglesi subirono l’innegabile fascino di una automobile comunemente associata ad un’altra icona del loro paese, vale a dire un certo Bond, James Bond. Infatti, da quando nel 1964 uscì il film “Goldfinger”, con Sean Connery nei panni di James Bond, la Aston Martin DB 5 divenne il marchio di fabbrica dell’agente segreto più famoso del mondo. Inoltre la Aston Martin divenne anche il simbolo della Londra di metà anni ’60. Stregato da questo fascino Mick Jagger acquistò una Aston Martin DB 6, mentre, qualche anno dopo, fu Robert Plant ad impossessarsi di una DB 5.

Jimi Hendrix: le sue Chevrolet Corvette

Concludiamo questa camminata per i garage delle rock stars più famose della storia, entrando in quello di Jimi Hendrix. Sin da quando la sua fama iniziò a diffondersi, amò circondarsi di auto magnifiche, come quando a Londra divenne proprietario di una Lotus Elan. Quando rincasò negli Stati Uniti d’America non si portò dietro la sport car, ma in compenso la sua etichetta gli procurò numerose Chevrolet Corvette. A dire la verità le distrusse quasi tutte, ma l’ultima superstite, di colore grigio, la guidò fino a quando perse la vita. Sfortunatamente ad oggi nessuno conosce il numero di targa, per cui non sappiamo se sia ancora in circolazione.

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